«Ha guardato l’umiltà della sua serva»

Con l’aiuto di don Pagliari, responsabile del Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile, presentiamo le serate di Quaresima, in continuità con le catechesi mensili già tenute al Buon Pastore

La forza della fede, debolezza agli occhi del mondo, è il filo conduttore dei tre venerdì sera di Quaresima in cui il vescovo Massimo incontrerà i giovani della diocesi, a partire dal 22 marzo alle 20.45. La locandina esplicita le protagoniste femminili delle catechesi – Ester, Giuditta e Rut, donne dell’Antico Testamento – sotto il titolo “Ha guardato l’umiltà della sua serva”, che richiama la Beata Vergine, madre di Gesù.

Don Carlo Pagliari, responsabile del Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile, che promuove gli incontri insieme al Servizio Vocazioni, collega queste straordinarie figure bibliche femminili all’imminente Giubileo della Madonna della Ghiara, ricordando che anche la Gmg diocesana di quest’anno, ultima di un trittico che Papa Francesco ha voluto dedicare a Maria, sarà ambientata nella splendida Basilica reggiana che compie 400 anni.

“In realtà – spiega don Carlo – sullo sfondo c’è il Magnificat, il canto che i piccoli e gli umili alzano verso Dio e che sgorga dalla consapevolezza di essere stati salvati; questo infonde loro molta forza”.
Così torniamo al dato di partenza: la vita degli umili in Dio diventa forza. E Giuditta, Ester e Rut grazie alla fede hanno vinto la paura e permesso a Dio di salvare il suo popolo: le loro sono vicende da un lato altamente drammatiche e dall’altro profondamente consolanti, proprio perché capaci di far risaltare la potenza del Signore nella via della piccolezza.

“Le figure scelte dal Vescovo per le tre serate in Cattedrale, pur nella loro posizione di svantaggio, si dimostrano essere fortissime perché rischiano la vita e hanno il coraggio di agire là dove nessun maschio l’aveva, superando – penso a Giuditta, per esempio, con la sua fiducia nella Provvidenza – il bigottismo di un’intera comunità. Ester incarna il totale affidamento in Dio, mettendo a frutto il talento della bellezza. E poi c’è il paradosso di Rut, una straniera che nel popolo si dimostra più pietosa di tutti e in virtù della sua amicizia diventa la bisnonna del Messia”, dice don Pagliari. Che aggiunge: “A pensarci, sono esempi in contrasto con gli eroi o i personaggi epici e muscolari che appaiono oggi nelle serie tv: queste donne ci insegnano che coloro che fanno la storia hanno i muscoli nell’anima”.

Leggi tutto l’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 13 marzo

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *