Riapre il primo marzo il Campo Scout San Valentino e resterà aperto sino alla fine di ottobre. Il Campo si trova in uno degli angoli più suggestivi dell’Appennino emiliano, in un anfiteatro naturale di grande bellezza. Progettato e curato in ogni particolare per accogliere in modo adeguato i gruppi scout, la nuova struttura si trova al centro di una rete di sentieri che portano a incantevoli mete panoramiche. L’esperienza del Campo Scout San Valentino favorisce la vita comunitaria tra i giovani e la crescita integrale della persona in un contesto particolarmente ricco di valori umani, religiosi, culturali e storici. Inaugurato nel 2017 dal nostro vescovo Massimo, alla presenza delle autorità locali e dei rappresentanti di Agesci e CNGEI, il Campo si è dotato in questi due anni di una serie sempre più completa di attrezzature.
Ora, a servizio dei gruppi che arrivano, vi sono: sette piazzole per tende da 8 posti e una, grande, per la cambusa; sette spazi per l’angolo di Squadriglia; 2 lavelli per la pulizia di batterie e stoviglie; una colonnina con prese multiple di energia elettrica; un’arena per il raduno attorno al fuoco; un frigo e un freezer a pozzetto; legna da ardere; focolari per cucinare rialzati da terra; un grande barbecue per grigliate di Reparto; pali da costruzione fino a 4 metri; pannelli multistrato per i tavoli; acqua calda, 4 docce e 4 bagni; un campo da calcio in erba per i giochi. In occasione dell’apertura del Campo Scout quest’anno è stato pubblicato un dépliant di otto pagine, ricco di foto, che ne illustra l’attività. Copie del dépliant possono essere richieste scrivendo a: pievesanvalentino@gmail.com. Tra le mete facilmente raggiungibili, lungo i sentieri che partono dal Campo, vi sono a esempio il Monte Evangelo con il belvedere a 360° o il Monte Stadola, con i Calanchi e il panorama sulle più belle cime dell’Appennino emiliano. Grazie alla collaborazione con gli Escursionisti del Gers, è possibile raggiungere queste mete con l’accompagnamento di una guida locale.
Leggi tutto l’articolo di Emilio Bonicelli su La Libertà del 27 febbraio