Tutta la vita per la Vita

Le parole di Papa Francesco nell’udienza del 2 febbraio e la possibilità di aiutare madri in difficoltà a tenere il bimbo che portano in grembo («Progetto Gemma»)

“Spegnere volontariamente la vita nel suo sbocciare è, in ogni caso, un tradimento della nostra vocazione, oltre che del patto che lega tra loro le generazioni, patto che consente di guardare avanti con speranza. Dove c’è vita, c’è speranza! Ma se la vita stessa viene violata nel suo sorgere, ciò che rimane non è più l’accoglienza grata e stupita del dono, bensì un freddo calcolo di quanto abbiamo e di ciò di cui possiamo disporre. Allora anche la vita si riduce a bene di consumo, da usare e gettare, per noi stessi e per gli altri. Come è drammatica questa visione, purtroppo diffusa e radicata, presentata anche come un diritto umano, e quante sofferenze causa ai più deboli dei nostri fratelli!”. Con parole chiare Papa Francesco ha accolto in Vaticano i membri del Consiglio direttivo del Movimento per la Vita nella giornata di sabato 2 febbraio, vigilia della 41ª Giornata nazionale per la Vita celebrata in tutte le diocesi a partire dal messaggio dei vescovi “È vita, è futuro” (pubblicato su La Libertà del 30 gennaio).

“La difesa della vita – ha detto ancora Bergoglio – non si compie in un solo modo o con un unico gesto, ma si realizza in una molteplicità di azioni, attenzioni e iniziative; né riguarda solo alcune persone o certi ambiti professionali, ma coinvolge ogni cittadino e il complesso intreccio delle relazioni sociali”. Prendersi cura del bene più prezioso che abbiamo “esige che lo si faccia durante tutta la vita e fino alla fine” così come “che si ponga attenzione alle condizioni di vita: la salute, l’educazione, le opportunità lavorative, e così via; insomma, tutto ciò che permette a una persona di vivere in modo dignitoso”, ha sottolineato il Papa.

E chi da oltre quarant’anni è in prima linea su questa frontiera straordinaria e tempestosa è proprio il Movimento per la Vita, al quale Francesco non ha fatto mancare il suo incoraggiamento: “Voglio ringraziare il vostro Movimento – ha affermato il Pontefice – per il suo attaccamento, da sempre dichiarato e attuato, alla fede cattolica e alla Chiesa, che vi rende testimoni espliciti e coraggiosi del Signore Gesù. E, nello stesso tempo, apprezzo la laicità con cui vi presentate e operate, laicità fondata sulla verità del bene della vita, che è valore umano e civile e, come tale, chiede di essere riconosciuto da tutte le persone di buona volontà, a qualsiasi religione o credo appartengano. Nella vostra azione culturale avete testimoniato con franchezza che quanti sono concepiti sono figli di tutta la società, e la loro uccisione in numero enorme, con l’avallo degli Stati, costituisce un grave problema che mina alle basi la costruzione della giustizia, compromettendo la corretta soluzione di ogni altra questione umana e sociale”.

Continua a leggere tutto l’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 13 febbraio

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