In Bosnia con le famiglie spezzate

Volontari reggiani impegnati con l’associazione «Fabio – Vita nel mondo»

L’associazione “Fabio – Vita nel mondo” è una Onlus con sede a Genova, ma con diversi sostenitori anche a Reggio Emilia; svolge le proprie attività nella Bosnia Erzegovina, portando direttamente gli aiuti alle famiglie bisognose e ai bimbi orfani. Organizza quattro spedizioni ogni anno; l’ultima si è svolta dal 27 dicembre al 2 gennaio di quest’anno. La Bosnia è una federazione dove a fatica riescono a convivere serbi, croati e musulmani. Lo scontro fratricida degli anni ’90 è ancora visibile nelle case trapanate di colpi, nelle persone colpite sopra la media europea da tumori e negli sguardi spenti di chi non ha futuro.

L’associazione, attiva dal 2003, si avvale della collaborazione di persone del posto, una signora musulmana e una croata, che riescono a discernere i bisogni delle famiglie, capire di cosa c’è bisogno e a chi rivolgere le attenzioni. Tutto questo aiuto va a scapito della vita sociale di queste due collaboratrici: infatti vengono emarginate da amici e vicini di casa perché aiutano anche l’altra etnia. Io, volontario di Gavassa, sono rimasto colpito dalla difficoltà di superare le divisioni etniche che genera, nelle persone, una mancanza di speranza per il futuro: l’associazione non si può sostituire a uno Stato completamente assente sul piano sociale e sanitario. Una goccia di speranza proviene dallo sport: l’Inter collabora con l’associazione organizzando dei tornei di calcio, tramite Inter Campus, per bimbi delle diverse etnie. Questo serve per provare a farli giocare assieme. In alcuni casi, durante le feste di compleanno, bimbi croati invitano bimbi musulmani e viceversa. Infatti anche le scuole sono divise per etnie e, a seconda dell’etnia, la storia viene raccontata in maniera diversa impedendo, di fatto, una base culturale comune.

Leggi tutto l’articolo di Jacopo Marziano su La Libertà del 16 gennaio

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