Etica digitale cercasi

Giornalisti, educatori e utenti dei «new media» sono invitati all’evento promosso in collaborazione con Aiart e altre sigle

Educare ancora. Nel titolo dato dal Vescovo al recente Discorso alla Città è implicita l’esortazione, rivolta in prima istanza agli adulti, ad affrontare le difficoltà del compito educativo superando lo smarrimento e l’incertezza. Anche oggi che le nuove tecnologie si accaparrano quote crescenti del tempo e delle energie di tutti, e le distanze tra “nativi” e “immigrati” digitali vanno diminuendo, il gap da superare non sembra più tanto di competenza o di esperienza sui social, quanto piuttosto di tipo valoriale.
Ecco perché occorre insistere sull’educazione digitale e sull’etica della comunicazione, in un mondo iperconnesso in cui la violenza verbale e la cattiveria gratuita, come dimostrano tanti fatti di cronaca, proliferano a dismisura. Ed ecco perché il Centro diocesano per le Comunicazioni sociali quest’anno ha pensato di allargare il focus del tradizionale incontro del Vescovo con gli operatori dei media agli educatori e, quindi, ai genitori interessati.

L’evento, in programma per giovedì 24 gennaio alle 17.30 nel Salone degli Armigeri del Palazzo vescovile (via Vittorio Veneto 6, Reggio Emilia), è intitolato “Per un’etica digitale: vivere la Rete con virtù, dall’incontro al dialogo” e vede la partecipazione sinodale di diverse sigle, a cominciare dall’Aiart, l’associazione che da più di sessant’anni tutela ed educa gli utenti dei media nell’ottica della sua ispirazione al messaggio cristiano, il cui presidente, Giovanni Baggio, siederà fra i relatori insieme al vescovo Massimo Camisasca e a don Marco Sanavio, direttore del laboratorio multimediale permanente MUX (Istituto Universitario Salesiano Venezia-Verona) e pubblicista.

Continua a leggere tutto l’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 16 gennaio

Don Marco Sanavio

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