Lavoro occasionale per migranti

La Dimora d’Abramo investe sulla piattaforma «StartRefugees»

È luogo comune che le startup di oggi siano le nuove imprese rivolte soprattutto a generare guadagni veloci e con una crescita molto rapida, ma non è sempre così, perché ne esistono anche di quelle a vocazione sociale.
È il caso di StartRefugees, piattaforma on-line italiana decollata pochi mesi fa in Liguria, per consentire l’integrazione lavorativa di richiedenti asilo e di rifugiati nel nostro Paese, attraverso una relazione del tutto nuova con l’offerta di lavoro, anche occasionale, in piccole aziende o anche semplicemente nelle famiglie.
La cooperativa sociale Dimora d’Abramo non si è lasciata sfuggire l’occasione di aderire a questo progetto, per favorire l’inserimento lavorativo dei tanti migranti che accoglie.

L’iniziativa è stata presentata in una conferenza stampa lo scorso mercoledì 28 novembre nella sede di Confcooperative a Reggio. “Insieme all’apprendimento della lingua – ha sottolineato Luigi Codeluppi, presidente della Dimora d’Abramo – la questione del lavoro è assolutamente prioritaria nell’ambito di un percorso di integrazione, anche temporaneo, all’interno delle comunità locali, perché si traduce in maggiore autonomia economica, impegno per la collettività, maggiori relazioni sociali, legalità e sicurezza. Da qui – ha proseguito Codeluppi – un investimento che va ad arricchire non solo le possibilità di inserimento al lavoro dei richiedenti asilo, ma contrasta decisamente anche i possibili fenomeni di lavoro irregolare, sommerso, sottopagato e fonte di evasione cui i migranti possono essere esposti”.

A spiegare il valore di StartRefugees e le attività già messe in campo dalla Dimora d’Abramo sono stati, insieme a Codeluppi, il responsabile del Servizio di accoglienza straordinaria, Marco Aicardi, l’assessore comunale alla Città Internazionale, Serena Foracchia, i fondatori della piattaforma StartRefugees, Maurizio Astuni, presidente, e Mauro Orso, amministratore delegato, e Simona Binello, responsabile dell’Area stranieri del Consorzio Agorà, cui fanno capo cooperative sociali che si occupano di servizi alla persona.
La piattaforma di fatto agisce come facilitatore di contatti tra domanda e offerta di lavoro: da un lato le cooperative e i consorzi che accolgono migranti – e la Dimora d’Abramo è tra le realtà più importanti che hanno aderito al progetto – caricano i curricula delle persone che ritengono idonee al lavoro e delle quali si fanno garanti, dall’altro i potenziali datori di lavoro possono accedere a queste informazioni per valutare i diversi profili e scegliere quelli che ritengono adeguati alle proprie esigenze.

Continua a leggere l’articolo di Giuseppe Maria Codazzi su La Libertà del 5 dicembre

 

 

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