Martiri di carta

Grande Guerra: 264 giornalisti italiani morti, due i reggiani

Pierluigi Roesler Franz e il ricercatore universitario Enrico Serventi Longhi hanno curato un libro appena pubblicato da Gaspari Editore di Udine per conto della Fondazione sul giornalismo “Paolo Murialdi”. S’intitola Martiri di carta. I giornalisti caduti nella Grande Guerra: 448 pagine di descrizione dettagliata della vita civile e militare ricostruita attraverso sette anni di intense ricerche d’archivio dal giornalista e dal ricercatore; 264 quelli rintracciati e, tra questi, 31 emiliano-romagnoli (2 i reggiani), tutti accomunati sia da una passione, il giornalismo, sia da una fine tragica, la morte sui campi di battaglia durante la prima guerra mondiale.

L’idea del collega Pierluigi Roesler Franz di compiere ricerche sui giornalisti caduti nella Grande Guerra risale al 2011, quando nei sotterranei della sede dell’Inpgi a Roma fu casualmente ritrovata una lapide – della quale si erano perse le tracce – con i nomi di 83 giornalisti caduti in guerra tra il 1915 e il 1918, inaugurata da Mussolini il 24 maggio 1934 al Circolo della Stampa di Roma. Le ricerche d’archivio hanno poi appurato che i giornalisti caduti in combattimento o a seguito di ferite riportate al fronte sono per il momento 264, di cui la maggior parte erano giovani ventenni provenienti da tutte le parti d’Italia.

La pubblicazione, che è illustrata da immagini e dai volti dei caduti, rappresenta la prima attività di studio e ricerca svolta dalla Fondazione sul giornalismo “Paolo Murialdi” e si colloca nell’ambito delle iniziative nazionali per la celebrazione del centenario della partecipazione dell’Italia alla Grande Guerra. Tutti gli scritti sono corredati da note esplicative, fotografie d’epoca, ritratti dei protagonisti e mappe dei luoghi delle battaglie in cui “i martiri di carta” hanno perso la vita combattendo eroicamente per la patria. Storie vere di uomini in carne ed ossa, restituite grazie a una sistematica ricerca storica basata su un’ampia bibliografia, su centinaia di articoli di giornali e su documenti d’archivio.

Leggi il testo completo dell’ articolo di Fabio Zani su La libertà del 14 novembre

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