Pluralismo, non è detta l’ultima

Contributi all’editoria, confronto tra Lega e M5S

Sulla questione del sostegno pubblico all’editoria minore mediante il Fondo per l’innovazione e il pluralismo dell’informazione proponiamo la voce di Alessandro Morelli della Lega.

“Con le aziende non si scherza. E quando si parla di posti di lavoro, prima di parlare con spot e slide dobbiamo tutti riflettere bene. Anche condividendo alcuni principi, la Lega lavorerà prima di tutto per non creare una nuova categoria di esodati, dopodiché è disponibile a trovare formule per una nuova gestione del sostegno pubblico all’editoria. Quella sana. Che appartiene al patrimonio culturale e all’identità della nostra nazione”.
Esordisce così Alessandro Morelli, il leghista presidente della Commissione Trasporti della Camera, che nel partito di Salvini si occupa anche di questioni legate all’editoria e alle telecomunicazioni.

Ma Crimi qualche giorno fa ha parlato di eliminazione del fondo per il Pluralismo in due anni…
Rispetto le posizioni del M5S ma la precondizione per trovare una sintesi passa per la certezza che nell’immediato e in futuro nessuno dei lavoratori perda il proprio posto di lavoro per l’azzeramento del fondo. Nella stragrande maggioranza dei casi abbiamo a che fare con cooperative no-profit di giornalisti che svolgono un lavoro attento e scrupoloso su tanti territori del Paese. Non possiamo legare l’esperienza del governo del cambiamento a una “ghigliottina” che tagli le loro speranze, che azzeri il futuro di tante famiglie. Discutiamo su tutto. Ma per riformare un settore importante come quello editoriale occorre dialogo e condivisione.

Continua a leggere l’articolo su La Libertà del 7 novembre

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