Cis ha analizzato i profili professionali emergenti in Emilia-Romagna

La scuola per la gestione d’impresa di Unindustria Reggio Emilia capofila del Progetto Expertise Road.

 Cis, scuola per la gestione d’impresa di Unindustria Reggio Emilia, è stato l’ente capofila del progetto regionale  Expertise Road,  che ha analizzato i profili professionali emergenti in Emilia-Romagna.

Un centinaio di imprenditori e manager di 50 imprese, oltre a rappresentanti di Istituti Tecnici, Fondazioni ITS e centri formativi della regione hanno risposto alle domande commissionate da Confindustria Federmanager Emilia – Romagna.

Dai risultati che sono stati presentati nei giorni scorsi sono emersi i nuovi fabbisogni delle aziende, con particolare riguardo all’Industria 4.0. La ricerca svolta contribuirà ad aggiornare i contenuti dei profili professionali e ad innovare i programmi della formazione tecnica e manageriale” – ha spiegato il presidente di Cis Claudio Lodi.

SCENARIO

Tra i cambiamenti che impatteranno maggiormente sulle aziende nei prossimi 5-10 anni sono emersi: l’ottimizzazione dei processi aziendali e il controllo dei costi, l’impegno in sviluppo e innovazione, Industria 4.0, nuovi mercati e l’adeguamento alle esigenze del cliente. 

Le professionalità per affrontare queste sfide possono essere formate in particolare con i percorsi ITS (Istituti Tecnici Superiori) e le “Scuole di tecnologia” che hanno dimostrato di offrire occupazione qualificata ai giovani e tecnici preparati alle imprese.  

Cresce il bisogno di figure professionali trasversali ai vari settori, in grado di avere una visione integrata dei processi aziendali, ma anche specializzate in innovazione di prodotto, processo e packaging, automazione e robotizzazione, sviluppo di prodotti smart interconnessi, gestione e analisi di big data, personalizzazione di soluzioni e adeguamento alle normative, soprattutto ambientali.

Insieme alla Regione, che con la Rete Politecnica dà grande attenzione alla formazione tecnica, si rende necessario ampliare l’offerta formativa sulla base di queste nuove esigenze.

Oggi gli ITS, ad esempio, coprono 11 dei 31 profili professionali emergenti individuati.

Serve un impegno comune per accrescere la percezione sociale dei profili tecnici, ripensare l’orientamento valorizzando i differenti tipi di sapere e apprendimento, coinvolgere di più le imprese nella co-progettazione con scuole e centri formativi.

PROFILI

Tra i profili settoriali con il gap più elevato si evidenziano: nella meccatronica il product & market innovation manager, nel packaging-automazione il tecnico in progettazione software con vocazione IT da applicare alle macchine, nella motoristica il tecnico esperto di soluzioni di data analytics, nell’alimentare il tecnico in meccatronica esperto in processi produttivi alimentari, nella ceramica il tecnico nella gestione dei processi produttivi con focus sull’organizzazione del lavoro e la manutenzione predittiva, nelbiomedicale il tecnico per la gestione di processo end-to-end e per i servizi annessi, nell’energia/ambiente il tecnico per l’energy management, nella logistica il tecnico per la distribuzione multicanale e la logistica intermodale, nei servizi il tecnico progettista di soluzioni per l’erogazione di servizi esternalizzati alle aziende.  

Un modello virtuoso di collaborazione tra imprese, manager e professionisti della formazione, esteso alla Regione su base strutturata e continuativa, contribuirebbe a ridurre il gap fra domanda e offerta nel mercato del lavoro.

A tale scopo sono stati particolarmente interessanti gli esiti dell’analisi comparativi sulle migliori esperienze estere in materia di ITS.

Dall’analisi emerge la necessità di un maggior impegno nell’orientamento professionale, per accrescere l’attrattività della cultura tecnica sin dalle scuole medie.

Sono partner del Progetto:  Federmanager Academy e i centri di formazione Cis di Reggio Emilia (capofila),  Fondazione Aldini Valeriani di Bologna,  Nuova Didactica di Modena,  Assoform Romagna e Il Sestante RomagnaForpin di Piacenza,  Cisita Parma e Centoform di Cento.

L’iniziativa si è svolta con il supporto di Confindustria Ceramica.

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