Primi temi: abusi, sessualità, migranti e digitale

Abusi, sessualità, migranti, “cultura del digitale”. Sono alcuni temi ricorrenti nella conferenza stampa e nelle relazioni dei 14 Circoli minori, che hanno scandito la prima settimana di lavori del Sinodo dei vescovi, in corso in Vaticano fino al 28 ottobre.
Più “coerenza” per contrastare gli abusi. “Offrire ai candidati al sacerdozio una migliore formazione sul corpo, l’affettività e la sessualità”. Lo ha detto il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale indiana, durante la conferenza stampa svoltasi il 9 ottobre presso la Sala Stampa della Santa Sede. Rispondendo a una domanda sulla presenza, nel dibattito nell’aula sinodale, del tema delle “turbolenze” nella Chiesa, il cardinale ha risposto: “Ne abbiamo parlato, anche il Papa ne parla spesso”. Anche all’interno dei Circoli minori, ha riferito il cardinale Gérald Cyprien Lacroix, arcivescovo di Québec (Canada), si è discusso del tema degli abusi: “Ci sono stati fallimenti di struttura e di sistema, bisogna prenderne coscienza con onestà”, ha affermato. “Non bisogna aver paura di parlare ai giovani e di riconoscere che noi pastori siamo i primi a doverci convertire”, ha aggiunto il cardinale Désiré Tsarahazana, arcivescovo di Toamasina, in Madagascar: “Solo la testimonianza attira davvero, la parola può restare nell’aria”. Di qui l’invito alla “coerenza tra la fede” e la vita, considerato dai tre relatori come un requisito indispensabile per “tutti i battezzati”, soprattutto nell’attività di evangelizzazione rivolta alle nuove generazioni.
“La questione degli abusi sessuali della Chiesa non può essere liquidata incidentalmente o con poche frasi”, il monito contenuto in uno dei Circoli minori inglesi: la crisi degli abusi della Chiesa “è uno scandalo che ha minato il lavoro della Chiesa in ogni campo, perché ha compromesso la sua credibilità”.
Più donne per una “Chiesa plurale”. “Il tema delle donne è arrivato molto forte dai giovani, ma anche dai vescovi”. Lo ha riferito suor Nathalie Becquart, uditrice, ex direttrice del Servizio nazionale per l’evangelizzazione dei giovani e per le vocazioni della Conferenza episcopale di Francia. “Per la missione della Chiesa, i giovani hanno bisogno di vedere una Chiesa dal doppio volto, fatto di uomini e di donne: una Chiesa plurale, inclusiva, che cerca di camminare insieme”.

L’“ostacolo” della sessualità. “L’abbandono di una paternità e di una maternità che ha lasciato orfane le giovani generazioni, il perpetuarsi di stili pastorali non più capaci di attrarle”, ma anche “i danni provocati sulla loro crescita dagli scandali nel campo della sessualità, della ricchezza e anche dell’abuso dell’autorità”. Sono questi, per uno dei gruppi linguistici italiani, i sintomi della “difficoltà della Chiesa di mettersi in sintonia con le giovani generazioni, ponendo così non pochi ostacoli che ne hanno favorito l’allontanamento”.

Continua a leggere l’articolo di Maria Michela Nicolais su La Libertà del 17 ottobre

 



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