L’Istituto Peri celebra il compositore Alberto Franchetti

Sabato 13 ottobre un concerto per i dieci anni dell’Associazione dedicata all’artista 

L’Istituto Peri celebra Alberto Franchetti, compositore torinese ma reggiano di adozione, le cui vicende familiari e artistiche si intrecciano fortemente con la storia di Reggio Emilia

Sabato 13 ottobre alle ore 17nell’Auditorium “G. Masini” dell’Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti “A. Peri – C. Merulo”, in via Dante Alighieri 11, l’Associazione per il Musicista Alberto Franchetti ricorda il compositore nel decennale della costituzione dell’associazione con l’evento dal titolo “Di madre in figlio. I salotti dell’Ottocento e la trasmissione del sapere musicale”. Si esibiranno Loredana Bigi, soprano, accompagnata al pianoforte da Elisa Copellini con le musiche di Chopin, Mathilde de Rothschild, Charlotte Rothschild, Franchetti e le introduzioni musicologiche a cura di Daniela Iotti. Il concerto intende mettere a fuoco la trasmissione del sapere musicale, prevalentemente per via materna, e l’attività di quei veri e propri cenacoli intellettuali e luoghi di promozione culturale che furono i salotti dell’Ottocento. Di particolare interesse è il rapporto che intercorse tra Charlotte Rothschild e Chopin che, ben oltre la tradizionale relazione maestro-allieva, sfociò in uno stretto interscambio di idee compositive, responsabile di un piccolo giallo editoriale con relative problematiche attribuzioni di brani. Si ringraziano per la collaborazione la rassegna Soli Deo Gloria, EWMD (European Women’s Management Development) e Casa Musicale Del Rio. L’ingresso al concerto è libero e limitato ai posti disponibili. Per info: associazionealbertofranchetti@gmail.com

L’Associazione per il Musicista Alberto Franchetti nasce a Reggio Emilia nel 2008, con il proposito di valorizzare la figura di Alberto Franchetti (Torino, 1860 – Viareggio, 1942), compositore vissuto a cavallo dei due secoli e appartenuto alla Giovane Scuola insieme a Giacomo Puccini, Umberto Giordano e Pietro Mascagni.

 

Alberto Franchetti

Alberto Franchetti, nato a Torino il 18 settembre 1860 dal barone Raimondo Franchetti sr. e da Sara Luisa Rothschild (1834-1924), può essere considerato reggiano di adozione, in quanto le vicende della sua famiglia e la sua carriera artistica si intrecciano fortemente con la storia di Reggio Emilia. Avviato alla musica dalla madre e sostenuto dalle facoltose condizioni economiche della famiglia, studiò a Venezia, Monaco di Baviera e Dresda – dove si diplomò in composizione con il massimo dei voti nel 1885[4] –, dotandosi di una solida e aggiornata tecnica compositiva. La sua prima prova operistica, Asrael, fu rappresentata a Reggio Emilia nel 1888, così come nella stessa città nacquero, su libretto di Luigi Illica, le sue opere più importanti come Cristoforo Colombo, composta in occasione del quarto centenario della scoperta dell’America e rappresentata a Genova nel 1892 con la direzione di Luigi Mancinelli (cui dalla terza recita subentrò Arturo Toscanini), e Germania, rappresentata al Teatro alla Scala di Milano nel 1902, con Enrico Caruso come protagonista e diretta sempre da Toscanini. Nel 1888, anno dell’esordio nell’opera lirica, Alberto Franchetti si unisce in matrimonio a Reggio Emilia con Margherita Levi. Dal matrimonio nascerà fra gli altri Raimondo Franchetti jr., uno dei più importanti e famosi esploratori del XX secolo che lascerà ai Musei Civici il materiale raccolto nel corso delle sue spedizioni africane. In relazione agli altri contatti “reggiani” della famiglia si segnala infine la figura di Raimondo Franchetti sr. (1829-1905): padre di Alberto, aveva investito negli allevamenti equini del mantovano, nelle bonifiche venete, nella produzione vinicola e olearia in Toscana, divenendo il primo e più importante imprenditore agricolo italiano del suo tempo; tra le altre attività, sulle colline intorno a Reggio Emilia fondò nel 1878 la tenuta del Cavazzone, che ben presto divenne un esempio di azienda agricola italiana all’avanguardia. 

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