Una delegazione Cei in visita ai Centri migranti in Marocco

Ha partecipato anche il vescovo Massimo

È stata guidata dal presidente della Commissione Cei per le migrazioni e della Fondazione Migrantes, rispettivamente monsignor Guerino Di Tora e don Giovanni De Robertis, la delegazione della Commissione episcopale per le migrazioni della Cei che dal 21 al 23 settembre è stata a Tangeri, in Marocco, per visitare i Campi profughi locali e per incontrare i rappresentanti della Conferenza episcopale del Nord Africa. La delegazione ha preso parte all’inaugurazione dell’Assemblea generale dei vescovi nordafricani e ha visitato la diocesi di Tangeri.

“è stata una occasione – ha detto De Robertis a Vatican News – per conoscere i luoghi da dove arrivano spesso molti migranti nel nostro Paese e per confrontarci, con i vescovi locali, sulla realtà dei loro Paesi”. Hanno preso parte alla delegazione anche monsignor Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, e Domenico Cornacchia, vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi. A loro si sono aggiunti il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente di Caritas Italiana, e monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo.

Violenze e deportazioni

“In questi ultimi mesi – racconta De Robertis – le autorità marocchine hanno rastrellato gli accampamenti siti nelle foreste nei dintorni delle città, e in alcuni quartieri di Nador, Tangeri e Tétouan, vicino alle città spagnole di Ceuta e Melilla, e arrestato centina di migranti”. È proprio nei pressi di queste due città che negli ultimi mesi sono nati dei grandi accampamenti di persone migranti. Testimonianze dal posto parlano di “caccia all’uomo” e dicono che almeno 1.600-1.800 persone sono state arrestate e poi dislocate con la forza nella città di Tiznit, a 800 km di distanza da Tangeri o più a Sud nelle città di Agadir, Errashidia e Marrakesh nel deserto a sud del Paese.

Leggi tutto l’articolo di Emiliano Sinopoli su La Libertà del 3 ottobre

 



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