Cyberbullismo e demenza digitale

Correggio: appunti dal corso di Scienza&Vita Bassa Reggiana

Sabato 15 settembre presso i locali della scuola secondaria di primo grado “Marconi” (Istitiuto Comprensivo Correggio 1) si è tenuto il corso d’aggiornamento proposto da Scienza&Vita Bassa-Reggiana dal titolo “BIOETICA, EDUCAZIONE E SCUOLA. CONOSCERE PER EDUCARE”. Per Scienza&Vita promuovere e tutelare la vita è oggi un obiettivo di carattere culturale ed educativo che esige libertà di pensiero e consapevolezza nelle scelte, quali condizioni necessarie per realizzare un’autentica dignità della Persona. Il dottor Stocchi, intervenuto al corso, ha pubblicato “Favole wi-fi. Esopo,oggi” dove l’autore afferma che “La favola ha sempre parlato a tutti, è eterna e per la sua brevità ancora più attuale”. Per questo l’ha scelta come strumento adatto per affrontare il tema spinoso delle insidie di internet, dagli adescamenti online alle forme di dipendenza dal web fino al cyberbullismo. Nelle sue fiabe il lupo si traveste da agnello nel mondo virtuale, dove è più difficile smascherarlo, mentre la rana pubblica incautamente i suoi fatti privati consentendo alla volpe di frodarla su Facebook. Le Favole in wi-fi insegnano a non dare in pasto alla Rete troppe indicazioni personali, a non fidarsi degli interlocutori “virtuali” sconosciuti.
Del corso correggese parla l’articolo preparato da alcune docenti partecipanti.

Il corso è stato strutturato in due momenti. Il primo ha visto protagonisti due rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri: il tenente Alessia Di Rocco e il comandante della stazione dei carabinieri di Correggio maresciallo Antonio Fanelli. Il loro intervento ha riguardato la normativa penale italiana su bullismo e cyberbullismo e su quale collaborazione deve essere messa in atto tra istituzioni per attuare efficaci sinergie nel territorio. Dopo una panoramica sulla legislazione italiana in materia, si è aperto un dibattito tra i docenti presenti e il comandante Fanelli, il quale ha ribadito che gli insegnanti, nell’esercizio della funzione docente, qualora venissero a conoscenza di un reato, non solo attinente ad atti di bullismo, sono tenuti a denunciare il fatto all’autorità competente attraverso il dirigente scolastico. Inoltre ha più volte ribadito di fare riferimento a lui per qualsiasi chiarimento e per chiedere collaborazione nei casi concreti. Questa disponibilità ha generato molta soddisfazione e serenità tra i docenti presenti all’incontro.

Continua a leggere tutto l’articolo su La Libertà del 3 ottobre

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