SCIE CHIMICHE

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Provate a concentrarvi dieci secondi e a trovare le caratteristiche fondamentali di ogni essere vivente.
Fatto?
Probabilmente avete pensato a “nasce, mangia, si muove, si riproduce e muore”… tutte caratteristiche che ritroviamo in noi esseri umani ma non in tutti gli esseri viventi.
Eh sì, quando si pensa agli esseri viventi dobbiamo ricordarci di pensare in grande… e in piccolo!
Dalla pianta di rosmarino in cortile, all’elefante africano, al nostro collega, ai microbi che respiriamo in autobus e agli acari che abitano la nostra faccia!
Quello che accomuna tutti questi organismi, che possiamo definire viventi, è la capacità di trasformare l’energia attraverso un metabolismo, il fatto di essere costituiti da cellule che contengono materiale genetico, e la capacità di cambiare “secondo evoluzione darwiniana”.
Se questo vi sembra complicato, siamo solo all’inizio: ora provate a concentrarvi ancora qualche attimo e provate a definire che cos’è la vita.

Che cos’è che permette a noi esseri umani di considerarci vivi?
Noi che siamo fatti dello stesso Carbonio che troviamo nella carbonella delle grigliate con gli amici, noi che siamo fatti per il 65% circa della stessa acqua (chimicamente parlando) che troviamo nel mar Adriatico, dello stesso ossigeno che respiriamo, che sicuramente è vitale ma non vivente?
Capire cosa sia la vita è una delle sfide più grandi per il pensiero dell’uomo: filosofi e scienziati si interrogano da sempre sulla sua natura, sulla sua origine.
Non è passato però molto tempo da quando si è cercato di andare oltre i classici parametri biologici della presenza di cellule, della capacità di riprodursi, eccetera.
Solo nel 1944 il fisico Schrodinger ha cercato di definire il cuore del cuore della vita: secondo il padre della meccanica quantistica la vita è ciò che permette al vivente di opporsi alla legge universale dell’entropia che conduce ogni cosa a uno stato caotico e inerte.
In un universo che ha come destinazione comune il massimo disordine (entropia) e quindi l’energia minima possibile, è vivo chi conserva ordine a discapito di tutto.

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Continua a leggere l’articolo su La Libertà del 31 ottobre

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