Il credito a Reggio: crescono i risparmi di imprese e famiglie

La propensione dei reggiani a risparmiare e ad investire resta alta, i depositi sono in crescita, aumentano anche se di poco i prestiti e calano notevolmente le sofferenze.

Questa, in sintesi, la fotografia delle dinamiche creditizie nella provincia di Reggio Emilia al 30 giugno 2018, elaborata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio sui dati Bankitalia.

Alla fine del primo semestre, negli istituti di credito reggiani si contano 14,7 miliardi di euro depositati, con un incremento su base annua del 10,7%. Da giugno 2011 il valore è cresciuto di ben 5,7 miliardi di euro ed è il più alto degli ultimi otto anni.

L’aumento ha riguardato tutte le tipologie di risparmiatori, con in testa le imprese private (+29,3%) seguite dalle imprese familiari con un massimo di 5 addetti (+11,1%) e dai consumatori (+5,8%).

Si arresta, contemporaneamente, il calo degli impieghi vivi, ovvero i finanziamenti al netto delle sofferenze concessi alle imprese e alle famiglie reggiane, il cui valore totale si attesta a 17,8 miliardi di euro, +0,2% rispetto a giugno 2017, in linea con il dato nazionale (+0,3%) e in controtendenza con quello dell’Emilia-Romagna che registra un decremento dello 0,8%.

Il lieve aumento, il primo registrato da luglio 2015, interessa le famiglie consumatrici con 4,9 miliardi di euro ottenuti in prestito e, nel mondo imprenditoriale, le aziende del settore industriale (+6,0%); sono invece diminuiti i prestiti per le imprese operanti nei settori delle costruzioni (-28,9%) e dei servizi (-8,2%).

Le sofferenze, ossia i crediti bancari la cui riscossione non è certa per lo stato di insolvenza del beneficiario, risultano in netto calo (-18,8%). L’ultimo dato aggiornato a marzo 2018 registra un valore di 2,1 mld di euro (-485 mln), più dei due terzi (1,4 miliardi) concentrato nei settori dei servizi e delle costruzioni.

A fronte del netto miglioramento dei livelli delle sofferenze, l’incidenza dei crediti incagliati sugli impieghi (10,56%) risulta essere la percentuale più bassa degli ultimi 11 trimestri.

Diminuisce, infine, l’indice relativo alla capacità di investimento che tuttavia, con 134 punti, conferma Reggio Emilia la seconda provincia dell’Emilia-Romagna con il massimo grado di propensione agli investimenti.

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