«Siate testimoni di Gesù»

Cammino di Rolando: la paternità del Vescovo nei confronti dei giovani

Pubblichiamo il testo preparato dal Vescovo per la Messa del 2 settembre a Marola, a conclusione del 2° pellegrinaggio “Il Cammino di Rolando”. L’omelia effettivamente pronunciata è stata ancora più ricca.

Cari amici,
è un’occasione grande e molto particolare per me poter pregare con voi qui nell’antichissima chiesa matildica, al termine del pellegrinaggio che vi ha visti camminare dal luogo della sepoltura del beato Rolando Rivi, da San Valentino, il paese che ha visto la sua nascita e la sua testimonianza appassionata, a questa pieve accanto al seminario dove lui ha studiato e dove ora è raccolta la testimonianza più drammatica e luminosa del suo martirio.
Abbiamo iniziato l’anno scorso questa piccola tradizione del pellegrinaggio per affidare a Rolando, e attraverso di lui a Dio, le vostre vite, le vite dei giovani studenti della nostra terra, all’inizio del nuovo anno scolastico. (clicca qui per vedere le foto)

Cosa significa affidare la vita a Dio? Significa chiedere il suo aiuto affinché la nostra esistenza sia illuminata e utile, feconda per ciascuno di noi e per tutto il mondo. Voi siete all’alba della vita, e giustamente vi chiedete: cosa farò? Quale sarà il mio dono per la costruzione del mondo? Quali saranno gli avvenimenti decisivi della mia esistenza, gli incontri più belli, le vicende più appassionanti…?
Camminando passo dopo passo lungo il pellegrinaggio, silenziosamente, queste domande saranno probabilmente ritornate dentro di voi. Ciascuno di voi può ora chiedere a Dio di essere aiutato nel trovare delle risposte. San Giacomo ci ha detto che noi siamo stati generati da una parola di verità, che essa è stata seminata in noi e che può salvarci (cf. Gc 1,18-19). Non siamo frutto del caso e la nostra vita non è guidata dal caso. Siamo stati voluti da Dio e chiamati a partecipare degli stessi doni di suo Figlio. Egli semina continuamente in noi dei suggerimenti, degli inviti. Non si sostituisce alla nostra libertà, ma, attraverso tante strade, apre davanti a noi gli scenari del nostro futuro.

Leggi il testo completo del vescovo Massimo su La Libertà del 5 settembre



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