Amministratori d’impresa: 126 etnie a Reggio Emilia

E’ un Registro Imprese sempre più multietnico, quello reggiano. Dieci anni fa, infatti, contava 93 nazionalità differenti, salite poi a 113 nel 2014 e, oggi, a ben 126 etnie.

A fronte di una costante diminuzione del numero degli amministratori d’impresa italiani – che determina un calo complessivo del numero delle persone con cariche amministrative iscritte al Registro imprese della Camera di Commercio – gli imprenditori stranieri continuano dunque a crescere. A sostenere questo flusso, sottolinea l’Ufficio Studi camerale che ha analizzato i dati aggiornati a giugno 2018, non sono tanto quelli di nazionalità comunitaria, ma principalmente quelli nati in un Paese extraUE.

Mentre gli imprenditori nati in Italia sono scesi, in un lustro, da 86.002 agli attuali 80.205 registrando un calo del 6,7%, quelli di nazionalità straniera hanno raggiunto le 10.268 unità con un incremento del 9,4% in cinque anni. L’aumento, come si è detto, è da attribuire prevalentemente al trend registrato dai titolari di carica extracomunitari. Con una crescita del 10,5% osservata fra giugno 2014 e lo stesso periodo dell’anno in corso, l’imprenditoria straniera extra-UE è salita a 8.739 persone.

Cina, Albania, Egitto, Marocco e Tunisia sono i prime cinque Paesi della graduatoria per numero di iscritti stranieri e complessivamente contano 5.577 persone con cariche amministrative, oltre la metà delle non nate in Italia. Sul sesto gradino della classifica, con 502 persone, si posiziona la Romania, il primo dei Paesi comunitari.

Guardando alle singole etnie, al primo posto si confermano saldamente in vetta gli amministratori d’impresa cinesi, con 1.579 unità, anche se il rilevante incremento osservato fino al 2009 ha registrato, per qualche anno, una battuta d’arresto. La lavorazione nell’ambito del sistema moda resta la loro principale attività, nonostante si sia registrato un calo del 10,1% che, in cinque anni, ha portato a 656 le persone impegnate imprenditorialmente nel settore.

Sono cresciuti del 20,4%, invece, i cinesi che gestiscono un’attività di ristorazione: dai 319 del 2014 sono passati agli attuali 384. In crescita anche i titolari di attività di commercio al dettaglio (da 169 a 17 pari ad un +4,7%) e di servizi per la persona (parrucchieri, trattamenti estetici, centri benessere, ecc.) che sono passati da 69 a 116.

I cittadini-imprenditori albanesi (1.057 iscritti alla Camera di Commercio di Reggio Emilia a giugno 2018), egiziani (1.000) e tunisini (946), che si collocano ai successivi posti della graduatoria, sono anch’essi progressivamente cresciuti di numero negli ultimi cinque anni ma, a differenza dei cinesi che con il tempo hanno diversificato l’ambito di attività economica svolta, sono rimasti presenti prevalentemente – circa l’80% del totale iscritti per ogni nazionalità – nel comparto edile.

Rimanendo in Africa, il Marocco – al quarto posto della graduatoria – è rappresentato da 995 imprenditori le cui attività principali si suddividono fra edilizia (39,2% del totale iscritti) e commercio (26%).

L’attività svolta prevalentemente da pakistani e nigeriani – che contano rispettivamente 500 e 323 imprenditori e che si collocano sempre fra le prime dieci nazionalità presenti nel Registro Imprese – è per più del 30% rappresentata dal commercio.

Relativamente alla nascita in località comunitarie, Germania (con 304 persone) e Svizzera (con 263) chiudono la graduatoria dei primi dieci Paesi maggiormente rappresentati nel Registro camerale.

India, Moldavia, Francia, Argentina, Turchia, Ucraina, Kossovo, Serbia e Montenegro sono tutti Paesi con più di cento imprenditori iscritti alla Camera di Commercio, e la maggior parte di questi ha registrato aumenti anche a due cifre.

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