In pellegrinaggio sui passi del nostro beato Rolando

Percorso immerso nella natura. Iscrizioni entro il 10 agosto

“U n gesto altamente educativo”. Così il nostro vescovo Massimo Camisasca definisce il pellegrinaggio diocesano proposto a tutti, e in particolare a studenti e universitari, sabato 1 e domenica 2 settembre 2018. Un cammino in compagnia, per affidare il nuovo anno scolastico al materno amore della Madonna e all’intercessione del Beato Rolando.
“Lungo il Cammino – prosegue il vescovo Massimo nella lettera di presentazione e di invito all’evento – i giovani saranno chiamati ad alzare lo sguardo verso alcune delle cime più belle dell’Appennino emiliano in cui riverbera la bellezza del creato; impareranno a muoversi verso una meta seguendo i passi di chi guida; vivranno un’intensa esperienza di vita comunitaria, nell’amicizia gioiosa, nell’aiuto reciproco, nel canto, nella preghiera”.
Per sottolineare l’importanza del gesto, il nostro Vescovo guiderà personalmente l’ultima parte del Cammino di Rolando, e, all’arrivo, entrerà con i pellegrini nella chiesa di Santa Maria Assunta a Marola, dove domenica 2 settembre celebrerà la Messa alle ore 12.30. Seguiranno il pranzo, presso il Centro diocesano di spiritualità “Seminario di Marola”, e la festa insieme: il primo Rolando’s way awards party, con tutti i partecipanti e con coloro che saranno andati ad accoglierli.

“Sarà una gita affascinante – conclude Camisasca – ma non una gita come le altre, perché contiene una ricchezza più grande”.
La bellezza dei luoghi attraverso cui si svolge il Cammino sorprenderà spesso i pellegrini, come nel tratto suggestivo che va dal Lago dei Pini al Mulino del Tasso, oppure lungo la Faggiola, con una visuale panoramica su tutto l’arco dell’Appennino emiliano, dalla provincia di Parma a quella di Bologna, o ancora l’antico oratorio di San Giacomo, tra il verde dei castagni al margine di un dirupo.
Il Cammino di Rolando ha una lunghezza complessiva di 32 chilometri, immersi nella natura, lungo gli antichi sentieri matildici. Non vi sono difficoltà particolari da superare, ma è bene che i partecipanti abbiano una certa abitudine alle camminate, o un discreto allenamento sportivo.

Continua a leggere tutto l’articolo di Emilio Bonicelli su La Libertà del 20 giugno



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