Libertà religiosa in cammino

A San Valentino processione e Messa con il vescovo Monari

“Ricordiamo con stupore, con riconoscenza e con gioia la testimonianza dei martiri, perché ci consente di sperare nella vittoria del bene sul male”.
Con queste toccanti parole il vescovo emerito di Brescia Luciano Monari ha parlato del Beato Rolando Rivi Martire in occasione della Processione per la libertà religiosa.
“I martiri – ha spiegato Monari – ricevono violenza dal mondo, ma non rispondono con la vendetta. Affermato, invece, che l’amore e il perdono hanno, davanti a Dio, un privilegio di valore più grande e possono aiutare il mondo a diventare più vero”.
Che ci siano uomini così non sarebbe possibile, se Cristo non fosse venuto a farci compagnia, rendendoci partecipi del suo amore, per opera dello Spirito Santo. E i doni dello Spirito, come dice san Paolo nella lettera ai Galati, sono amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza e dominio di sé. Sono l’inizio di un mondo nuovo in questo mondo.

Il vescovo emerito di Brescia ha parlato nella Pieve di San Valentino, domenica 27 maggio, durante l’omelia della danta Messa, nella festa del Beato Rolando con la Processione per la libertà religiosa. In questa occasione è avvenuta anche l’esposizione straordinaria delle reliquie del seminarista martire alla venerazione dei molti presenti. L’evento si è svolto su iniziativa del Comitato Amici di Rolando Rivi e ha visto la partecipazione del Coro polifonico San Facio di Cremona.

Nel suo intervento Monari è partito da una domanda oggi più che mai viva: “Come è possibile cambiare il mondo?”. Secondo la mentalità comune servono forza militare, politica o economica. Ma la risposta di Cristo è diversa. Per cambiare il mondo bastano la fiducia piena in Dio e l’amore agli uomini come riverbero dell’amore di Gesù.
Solo così può nascere un uomo nuovo, lievito indispensabile per una società più umana. “I martiri, con la loro testimonianza, incarnano un modo di agire e di pensare corrispondente a Cristo e, quindi, in grado di cambiare il mondo. Essi, infatti, non rispondono al male con il male, ingigantendone la forza, ma vincono il male con il bene, introducendo una reale novità nella storia”.

Continua a leggere tutto l’articolo di Emilio Bonicelli su La Libertà del 13 giugno



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