«Fidei donum» dentro l’Italia

Papa Francesco alla Cei: il numero delle diocesi va ridotto

Crisi delle vocazioni, da superare con un “sistema italiano” di “fidei donum”; povertà evangelica e trasparenza; riduzione delle diocesi, tema “datato e attuale ma trascinato per troppo tempo”. Sono i tre compiti, sotto forma di “preoccupazioni”, affidati lunedì 21 maggio da papa Francesco ai vescovi italiani, nel discorso di apertura della 71ª Assemblea generale della Cei, sul tema: “Quale presenza ecclesiale nell’attuale contesto comunicativo?”. Nell’Aula del Sinodo, il Papa ha parlato a braccio per circa un quarto d’ora, poi l’incontro è proseguito “a porte chiuse” per un dialogo e un confronto libero tra il Santo Padre e i presuli.

“Lei stasera è a casa sua, perché la sentiamo come padre, come fratello, come amico”, il saluto del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, che ha ringraziato Francesco anche per i tre cardinali italiani che nel Concistoro del 29 giugno riceveranno la “berretta”: Angelo De Donatis, Giuseppe Petrocchi, Angelo Becciu.
“Grazie tante per la vostra presenza, per cominciare questa giornata di Maria Madre della Chiesa”, ha detto Francesco riferendosi alla prima memoria liturgica da lui istituita della festa che porta questo nome. “Monstra te esse matrem, Facci sentire che sei la madre, che non siamo soli e che tu ci accompagni come madre”, le parole mariane del Papa: “Maternalità, Santa Madre Chiesa gerarchica, qui radunata. Così piaceva dire a sant’Ignazio. E che Maria madre nostra ci aiuti a far sì che la Chiesa sia madre e anche, seguendo l’ispirazione dei Padri, che la nostra anima sia madre”. “Le tre donne”, le ha definite: “Maria, la Chiesa e l’anima nostra, tutte e tre madri”.

Continua a leggere il testo integrale dell’articolo di Maria Michela Nicolais su La Libertà del 30 maggio



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