APG23 al passo dei più fragili

Parla il responsabile zonale della Comunità fondata da don Benzi

Una rappresentanza dei vertici – zonali e non solo – dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII (APG23), presente sul nostro territorio da ormai trent’anni, è stata ricevuta in vescovado da monsignor Camisasca. Il colloquio si è svolto in un clima fraterno e cordiale, e aveva anzitutto l’obiettivo di far meglio conoscere al pastore diocesano la presenza sul territorio della Famiglia fondata da don Oreste Benzi, illustrandone natura e scopi dei progetti solidali, caritativi, umanitari che, in particolare a livello locale, attraverso i suoi aderenti vengono portati avanti. A testimoniare il cammino accanto ai più emarginati, trasmesso e tramandato come cuore e lascito più profondo della missione evangelizzatrice dal piccolo prete riminese “dalla tonaca lisa”, c’erano il responsabile generale Giovanni Paolo Ramonda, attuale successore di don Benzi per l’intera Comunità APG23, e alcuni membri dell’Associazione che, come singoli ma soprattutto come coppie e famiglie, portano avanti il carisma dell’accoglienza nel loro quotidiano.
A margine dell’udienza col Vescovo incontriamo Andrea Montuschi, responsabile della Zona Emilia, di professione chimico, residente con moglie e famiglia a Castel Bolognese.

Quali sono esattamente i confini della Zona Emilia?
La Zona Emilia nasce da una riorganizzazione di APG23, avvenuta qualche anno fa non solo a livello italiano ma proprio mondiale, che muove dall’esigenza di creare aree più ampie per l’ormai accresciuta presenza della Comunità in tutti e cinque i continenti. La Zona abbraccia una piccola parte di Romagna – perché inizia con la “mia” diocesi di Imola – e vi rientrano anche Reggio, Bologna, Modena, Carpi-Mirandola, Ferrara. Una volta al mese, tutti i membri afferenti a essa si riuniscono per confrontarsi e prendere decisioni condivise. Come responsabile faccio parte anche di una rete più ampia, il Consiglio dei responsabili, che si dà appuntamento una volta al mese, per due giorni, col Responsabile generale Ramonda.

Continua a leggere tutto l’articolo di Matteo Gelmini su La Libertà del 30 maggio

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