Rolando, icona dei martiri di oggi

La festa è occasione di sostegno a un progetto AVSI a Qaraqosh, in Iraq

Nella sua innocenza e nella sua giovane età il Beato Rolando Rivi è icona purissima di tutti i martiri contemporanei. Per questo, in prossimità della sua festa liturgica (29 maggio), si svolge la Processione per la libertà religiosa, come momento di preghiera e di aiuto concreto ai cristiani perseguitati in molte parti del mondo.
Quest’anno l’appuntamento è Domenica 27 maggio, alle ore 17.45 sul piazzale antistante la Ceramica San Valentino, in via Manganella 4, Castellarano, nello stesso luogo in cui, nel maggio del1945, il popolo cristiano accolse il papà Roberto che riportava al suo paese la salma del figlio, giovane seminarista, ucciso in odio alla fede.
Da questo punto di ritrovo, alle 18, partirà la processione, con la recita del santo Rosario, verso la Pieve di San Valentino, via Rontano 7, Castellarano, dove, alle ore 18.30, il vescovo emerito di Brescia, monsignor Luciano Monari, celebrerà la santa Messa della domenica, festa della Santissima Trinità.

Tutte le offerte raccolte durante l’evento serviranno per portare aiuto ai cristiani perseguitati in Iraq che, dopo la cacciata dei miliziani dello Stato Islamico, stanno finalmente tornando nei loro paesi e nelle loro città. Qui però trovano le chiese devastate, le croci divelte, i libri bruciati, le scuole distrutte, le case, marchiate con la nun di Nazareno, saccheggiate, i palazzi ridotti a uno scheletro di cemento. Mancano acqua ed energia elettrica, c’è bisogno di tutto per riprendere la vita. In particolare i miliziani del Califfato si sono accaniti contro ogni immagine religiosa, distruggendo a colpi di piccone o di arma da fuoco anche quelle dipinte sull’intonaco dei muri.
Il ritorno nei paesi e nelle città liberate avviene, per i cristiani iracheni, dopo quattro anni trascorsi nei campi profughi, affollati da centinaia di migliaia di persone (250mila nei soli campi di Erbil), tra inenarrabili privazioni e sacrifici.
Ma la fede è rimasta, insieme alla volontà di continuare a testimoniarla nella propria terra.

Tra questi sfollati, che fanno ritorno a casa, c’è anche Myriam che nel 2014, quando aveva dieci anni, intervistata da una Tv irachena, commosse il mondo raccontando, con semplicità di fede, la dolorosa fuga e la perdita degli amici più cari. Era triste, eppure lieta perché piena di fiducia in Dio che “sempre si preoccupa di noi e ci dà quello di cui abbiamo bisogno”. “Dio ci ama e non ha permesso che l’Isis ci uccidesse”. “Dio ama tutti”, anche i persecutori dei quali Myriam disse: “Non voglio far loro del male, solo chiedo a Dio di perdonarli”. Al termine della celebrazione nella sala della Casa canonica verrà proiettato il commovente video con l’intervista alla bambina irachena.
Myriam, che ora ha 14 anni, tanti come Rolando quando subì il martirio, torna a Qaraqosh, nella piana di Ninive, proprio il paese iracheno in cui opera AVSI, con il progetto di aiuto che verrà sostenuto grazie alle offerte raccolte domenica 27 maggio.

Continua a leggere l’articolo di Emilio Bonicelli su La Libertà del 16 maggio



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