La speranza di un giovane frate

Sabato alle 17.30 in Ghiara professione solenne nei Servi di Maria

Sabato 21 aprile fra Adonis  M. Bongo emetterà la professione solenne nella celebrazione eucaristica che avrà luogo alle ore 17.30 nella Basilica della Beata Vergine della Ghiara di Reggio Emilia. Il Rito sarà presieduto dal Priore provinciale fra Pietro M. Andriotto e sarà l’evento che caratterizzerà la 54a Giornata Mondiale per le Vocazioni. “Fra Adonis, di nazionalità filippina, ha chiesto di rimanere in Italia per sostenere l’Ordine, in particolare la presenza dei Servi di Maria a Reggio. La professione solenne – spiega padre Cesare Antonelli, Priore della comunità reggiana dei Servi di Maria –  costituisce l’impegno definitivo di consacrazione al Signore nell’Ordine dei Servi di Maria; egli entrerà a far parte a pieno titolo di questa nostra Famiglia religiosa e di questa comunità di Reggio Emilia. Prossimamente, il 19 maggio, sarà ordinato diacono e nel prossimo anno riceverà la consacrazione presbiterale. Un invito particolare a partecipare a questo evento è rivolto ai giovani e ai consacrati della nostra diocesi”.

Abbiamo rivolto a fra Adonis alcune domande.

Iniziamo da qualche notizia sulla tua famiglia…

Io sono figlio unico, con i genitori che sono ancora viventi nel mio villaggio Pomponan, isola centrale delle Filippine che si chiama Leite. Mia madre lavora come ostetrica nell’ospedale della vicina città (Baybay); il mio babbo è in casa perché è ammalato e tuttavia riesce a dare il suo contributo al buon andamento della casa.

Come è nata la tua vocazione?

La mia vocazione è iniziata quando ero piccolo, avevo circa 7/8 anni. In casa veniva spesso il nostro parroco che io ammiravo in modo particolare per la sua santità.

I miei genitori non mi davano importanza quando io dicevo loro: voglio diventare come il parroco. Poi però quando, divenuto più grande, decisi di entrare in seminario, i miei genitori ne furono addolorati, pensando che non avrebbero avuto una discendenza. In seguito furono contenti e ora sono soprattutto loro a incoraggiarmi a proseguire sulla strada scelta.

E i Servi di Maria, come li hai conosciuti?

Ero già entrato nel seminario diocesano, quando una mia zia, sorella di mamma, suora Serva di Maria, mi chiese se fossi interessato alla vita religiosa. Non conoscevo bene la differenza tra vita diocesana e vita religiosa; ma dopo aver conosciuto i Servi, sono rimasto colpito dalla caratteristica propria del loro modo di vivere, cioè la fraternità. È stata la fraternità a farmi capire che i Servi erano l’Ordine che faceva proprio per me, figlio unico e tante volte solo.

Continua a leggere l’articolo su La Libertà del 18 aprile

 



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