Presentato lo Spazio “Viacassoliuno”. Sabato 24 marzo l’inaugurazione con le associazioni reggiane

E’ tempo di una vita nuova per gli spazi al piano terra di via Cassoli 1. Sottratti al gioco d’azzardo e a irregolarità amministrative, poi ristrutturati dal Comune, quei 180 metri quadrati riaprono le porte questa volta alla ‘migliore gioventù’, alle associazioni giovanili di Reggio Emilia, con un intento chiaro e semplice: “Un luogo per i giovani, gestito dai giovani, in cui dare spazio a idee e progetti”, si legge nel pieghevole, pieno dei loro volti, che presenta l’iniziativa realizzata dal servizio comunale di Officina Educativa e da loro in prima persona, nell’ambito del programma ‘#apertamente’ e attraverso un bando che ha fatto emergere nei mesi scorsi le proposte di gestione e progettazione delle stesse associazioni giovanili.

Sabato 24 marzo alle ore 18, a porta Castello, si inaugura infatti il nuovo Spazio Viacassoliuno, un hub di scambio di servizi e progetti dedicati ai giovani e proposti dai giovani per la città, dove le associazioni giovanili di Reggio Emilia potranno incontrarsi, fare rete, aggregare, creare, proporre, arricchendo con il loro contributo anche le politiche comunali che li riguardano.

Qui trovano sede le associazioni che hanno risposto al bando comunale per la gestione del nuovo spazio: Age – Associazioni giovani in Europa (capofila), Rete degli studenti medi, PerDiQua, Presidio universitario di Libera “Giangiacomo Ciaccio Montalto”, Roots Evolution, Il Domani, Clan Raca/Antumniates, Giovani musulmani d’Italia, Moca e Associazione Quarantadue.

Durante la conferenza stampa sono poi intervenuti quattro giovani, che hanno contribuito a spiegare le ragioni della partecipazione delle loro associazioni: Lorenzo Sebastianelli di Age, Sara Bigi coordinatrice di PerDiQua, Aida Aicha Bodian presidente di Roots Evolution ed Elisa Sandrolini del presidio universitario di Libera ‘Giangiacomo Ciaccio Montalto’.

COSA SI FA – Tra le iniziative che queste realtà si sono impegnate a svolgere, grazie anche a un budget di 10mila euro messo a disposizione del Comune, vi sono: realizzazione di percorsi e attività artistico culturali per valorizzare le idee e le capacità dei giovani; cicli di incontri, rassegne, eventi per stimolare la partecipazione dei giovani alla vita della città e sensibilizzarli su temi ambientali, culturali, sociali, interculturali; momenti di formazione e condivisione a supporto dell’attività delle associazioni; momenti di scambio e confronto tra i giovani;  mostre e laboratori a carattere culturale e formativo.

Vacassoliuno sarà anche sede del Laboratorio avanzato di cittadinanza, progetto formativo  rivolto a studenti già coinvolti in percorsi di cittadinanza attiva all’interno delle scuole. Nello Spazio sarà attivato inoltre un Info point di supporto alla progettualità giovanili di Reggio Emilia, che prevede fra l’altro le presenze dei progetti Giovani protagonisti, Portale giovani, YoungERcard.

La rinascita dello spazio di via Cassoli è il punto di approdo di un percorso partecipativo curato da Officina educativa e iniziato con la rete #Troviamoci, proseguito con il Forum delle associazioni giovanili, all’interno del quale è emersa la richiesta all’Amministrazione comunale di poter disporre di un luogo d’incontro e di produzione collettiva a cura dei giovani. Contemporaneamente, a seguito della chiusura del contenzioso tra il Comune e la società che vi gestiva la sala scommesse, i locali sono entrati nella disponibilità dell’Amministrazione che, con un investimento di 200mila euro, ha deciso di affidarli alla “meglio gioventù”. 

La scelta del nome dello Spazio, cioè il suo stesso indirizzo, vuole sottolineare quel luogo preciso della città, evocando la sua rigenerazione con una nuova identità rispetto alla precedente e anche questo aspetto connette strettamente lo Spazio non solo ai giovani, ma al luogo-quartiere e al luogo-città in cui si trova e in cui essi vivono e desiderano impegnarsi.

Francesco Cassoli, a cui strada e Spazio sono intitolati, d’altra parte era quello che oggi si ascriverebbe all’ampia categoria dei creativi: era un letterato, reggiano, vissuto tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento. Allo Spazio ci si occuperà anche di lui.

 

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