Confcooperative e Diocesi su “La relazione che cura”

Confronto della Federazione Diocesana Servizi agli Anziani, presente nel territorio con 17 strutture, 600 operatori e 800 posti autorizzati per anziani e disabili

Quanta parte e, soprattutto, quale parte della cura di anziani e disabili risiede nella relazione con gli ospiti, con i famigliari e con le comunità nelle quali si inseriscono le strutture di accoglienza? E’ questa la domanda che farà da sfondo al convegno promosso dalla Federazione Diocesana Servizi agli Anziani (FeDiSa) e in programma giovedì 22 marzo nella sede di Confcooperative dalle ore 9 e per tutta la mattinata.

Nata proprio per iniziativa della centrale cooperativa e della Diocesi di Reggio Emilia per sostenere e rafforzare il lavoro delle strutture d’accoglienza presenti in diverse parrocchie reggiane, FeDiSa conta oggi 17 realtà associate, 600 operatori (Oss, infermieri e ausiliari) e, con 800 posti autorizzati, rappresenta il 60% dei posti residenziali a libero accesso dell’intero territorio provinciale, con la parte più rilevante riservata agli anziani e, in misura minore, a disabili.

“Da queste esperienze – sottolinea mons. Gianfranco Manfredini, presidente della Federazione – sono nati negli anni diversi servizi innovativi, e tra questi, ad esempio, i centri diurni socio-relazionali per poche unità di anziani soli e a rischio di marginalità e, ancora, appartamenti assistiti e integrati con la case protette e di riposo”.

 

“Dopo un avvio segnato soprattutto dall’obiettivo di accompagnare i parroci sotto il profilo tecnico e formativo nella gestione di servizi  sempre più complessi – prosegue mons. Manfredini – si è fortemente sviluppato il confronto e la collaborazione con  l’Ausl e i servizi sociali degli enti locali, accompagnato dalla continua ricerca di modalità di cura e di accoglienza che esaltassero il valore della solidarietà e della prossimità rispetto ai più fragili”.

Proprio di questo, con un focus specifico su “La relazione che cura: un approccio multidisciplinare applicato ai servizi per anziani e disabili” si parlerà giovedì in Confcooperative, partendo dal progetto (denominato “I care”) messo a punto e sviluppato dalla cooperativa sociale “Progetto Crescere” con la collaborazione dell’Hospice “Madonna dell’Uliveto”, il coinvolgimento di 7 case per anziani e il sostegno della Fondazione Pietro Manodori, della Fondazione Cattolica Assicurazioni e la Fondazione Boni Cuvier.

Al convegno interverranno il presidente della Provincia, Giammaria Manghi, Flavia Franzoni Prodi (“Evoluzione del Welfare: il pubblico e il privato nelle comunità”), Annamaria Agosti e Graziana Porro di “Progetto Crescere” (I Care: l’ascolto nella relazione di cura al centro del servizio”, Adriano Tomba, segretario generale della Fondazione Cattolica Assicurazioni, Riccardo Faietti, consigliere della Fondazione Manodori, e Giovanni Teneggi, direttore di Confcooperative. Le testimonianze delle strutture impegnate nel progetto “I Care” saranno al centro di una tavola rotonda moderata da Edoardo Tincani, direttore del settimanale “La Libertà”.

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