Esperienze di accoglienza invernale

Il progetto di Accoglienza invernale della Caritas diocesana si avvia verso la conclusione, prevista per il 31 marzo.
Come anche negli anni scorsi, sono tante le comunità parrocchiali che hanno messo a disposizione spazi per l’accoglienza e persone volontarie che hanno gestito spazi e turni e accompagnato le persone accolte.
Riportiamo di seguito le esperienze/testimonianze di due comunità cristiane, Roncina e Regina Pacis (dell’unità pastorale “Santa Maria degli Angeli”, a Reggio) alle quali abbiamo chiesto un breve scritto.

Roncina

La parrocchia di Roncina ha accolto la proposta Caritas di aprire la propria comunità all’accoglienza invernale maschile e lo ha fatto con gioia.
Anche quest’anno alcuni locali dell’ex scuola materna sono stati adibiti per accogliere quattro persone, offrire loro un posto per trascorrere la notte al caldo nei mesi invernali e alla comunità un’occasione di apertura e confronto con il prossimo, quello proprio vicino a noi e che, proprio perché così vicino, spesso non vediamo neanche.

Dal 13 dicembre scorso alcuni volontari chiudono e scambiano un buongiorno mattutino e altri aprono e augurano buona notte alla sera ai quattro uomini che la Caritas diocesana ha destinato all’accoglienza da noi, accompagnandoci giorno per giorno.
Il gruppo dei volontari ha stabilito alcune regole base di buona convivenza e alla cena di inizio esperienza le ha condivise con gli accolti. Sono regole semplici che ci aiutano a trascorrere questi mesi insieme.

Ci siamo conosciuti e ci stiamo ancora conoscendo, ogni volontario con il suo sentire e il suo agire e ogni accolto con il suo. Sì, perché il valore aggiunto di queste esperienze è proprio la relazione che si crea tra le persone coinvolte. Ci viene chiesto di condividere un piccolo pezzettino di vita, piccolo-piccolo… ma non per questo di poco valore, anzi!
Ci hanno insegnato che accogliere vuol dire stringersi per far posto a qualcun altro, rinunciare a un po’ del proprio spazio e tempo per qualcuno che nemmeno sappiamo chi è e questo è il primo piccolo passo.

Leggi tutto l’articolo su La Libertà del 14 marzo

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