Unindustria sui dati Istat 2017: “Record dell’export reggiano +8,7%”.

L’export reggiano ha registrato nel 2017 un nuovo record, un incremento percentuale dell’8,7%, pari ad un valore di 6 miliardi di euro” – commenta con soddisfazione il Presidente di Unindustria Reggio Emilia Mauro Severi – I dati ISTAT ci dicono che le nostre aziende hanno ottenuto un risultato migliore del dato regionale +6,7% e di quello nazionale del 7,4%”.

“Gli imprenditori reggiani considerano l’internazionalizzazione una leva sempre più importante per la crescita e lo sviluppo della propria azienda – prosegue il Presidente Severi – La qualità del prodotto e la vocazione all’innovazione, tratti distintivi del made in Reggio, ci permettono di continuare ad essere protagonisti sia nei mercati tradizionali che in quelli emergenti, nei quali si sta rafforzando il nostro posizionamento. Certamente il  mondo imprenditoriale sta seguendo con attenzione gli sviluppi sulle politiche internazionali legate all’inasprimento dei protezionismi e dei dazi commerciali, auspicando che vengano evitate guerre commerciali che impatterebbero negativamente su fiducia, investimenti e lavoro”.

Risulta in crescita soprattutto la meccanica che riguarda il 61% delle esportazioni provinciali (apparecchiature meccaniche +12,5% e produzione di macchinari +11,5). Seguono ceramica +7,1%, alimentare (+4,7) e moda (+4,4%).  L’Europa, con quasi il 71%, rappresenta il nostro mercato principale, con la Germania al primo posto (13,7%), seguita dalla Francia (12,5%), Stati Uniti (8%) e Gran Bretagna (6,7%).

Prosegue inoltre la crescita dei prodotti made in Reggio in Cina 17,4% e Russia 11,6%.

Tra gli indicatori significativi c’è, per il terzo anno consecutivo, l’aumento del tasso di occupazione che passa al 68,4% (+0,2% dal 2016), collocando Reggio Emilia al tredicesimo posto nella graduatoria nazionale.

In valori assoluti il numero degli occupati è diminuito di qualche centinaio di unità, ma in concomitanza con un contestuale calo della popolazione residente.

Il tasso di disoccupazione rilevato nella provincia reggiana (4,9%) è inoltre il quarto migliore in Italia dopo Bolzano, Bergamo e Venezia e al primo posto tra le province emiliano-romagnole.

La variazione rispetto all’ultimo dato (4,7% al 4,9%) è spiegabile con un calo significativo degli inattivi (soggetti classificati né come occupati né come disoccupati), ovvero delle persone che si sono messe alla ricerca di un impiego per effetto della ripresa dell’economia.

La composizione della forza lavoro rileva una crescita dei lavoratori dipendenti (+2,6%), a fronte di un calo degli indipendenti (-8,8%).

Cresce la componente maschile di due punti percentuali (76,8%), mentre cala nella stessa proporzione quella femminile (59,8%).

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