Crescono le imprese femminili: 9.940 unità con un +1,2% nel 2017

Hanno quasi raggiunto quota 10.000 le imprese femminili della provincia di Reggio Emilia.

Per il terzo anno consecutivo, infatti, le imprese della nostra provincia gestite da donne hanno registrato una crescita che le ha portate, alla fine del 2017, a 9.940 unità, con un tasso di sviluppo dell’1,2%, andamento in controtendenza rispetto a quanto osservato per la struttura imprenditoriale reggiana non femminile, che è invece calata dello 0,5%.

Con la crescita registrata nel 2017, sottolinea l’Ufficio Studi della Camera di Commercio, la quota di aziende femminili nella nostra provincia arriva al 18,1% sul totale, in crescita di mezzo punto percentuale rispetto al 17,6% del 2016, ma ancora distante dal dato dell’Emilia Romagna (20,6%) e ancor più da quello nazionale (21,9%).

In alcuni settori, però, l’incidenza delle imprenditrici sul complesso della struttura economica provinciale raggiunge punte assai più elevate rispetto alla media. Si tratta, principalmente, di attività del terziario, nel quale le imprese gestite da donne rappresentano complessivamente il 42,3% del totale.

In particolare, la presenza di aziende “rosa” è prevalente nei servizi rivolti alla persona, come nel caso di lavanderie, saloni da parrucchieri e istituti di bellezza (complessivamente il 64,1% del totale), ma anche dei servizi di assistenza sociale residenziale (55,6%) o non residenziale (58,2%).

Dall’analisi delle imprese femminili distinte per settore economico, emerge comunque che una su quattro svolge attività nel commercio, comparto che è passato da 2.461 a 2.482 unità e che ha registrato un incremento dello 0,9% in un anno.

Nella filiera turistica le donne imprenditrici si occupano più che altro di ristorazione: le aziende femminili del settore sono passate da 919 del 2016 a 934 alla fine dell’anno passato, con un incremento dell’1,6%. Le donne gestiscono prevalentemente bar (553), ristoranti (214) e “take away” (86), ma si occupano anche di ospitalità (alberghi, strutture extralberghiere, B&B, ecc.), attività in cui le 56 imprese femminili rappresentano un terzo dell’intero settore della provincia di Reggio Emilia. Infine, sono 42 le aziende gestite da donne che svolgono attività di tour operator ed agenzie di viaggi, il 45,6% del totale.

Il 18,1% delle imprese femminili – ovvero 1.799 aziende – gestisce attività nel campo dei servizi alle imprese, in particolare attività immobiliari (618 unità, in crescita dell’1,6% in un anno), attività professionali, scientifiche e tecniche (334), servizi di informazione e comunicazione (215), attività finanziarie e assicurative (188) e trasporti e magazzinaggio (117).

Le imprese femminili reggiane adottano ancora forme giuridiche semplici: le imprese individuali continuano a rappresentare quasi i due terzi del totale, anche se la quota tende a diminuire negli anni a favore di forme organizzative maggiormente strutturate: sono infatti in crescita le società di capitale, che nell’anno appena trascorso hanno raggiunto le 1.802 unità e ora rappresentano il 18,1% del totale.

Consistente e in crescita dello 0,6% la presenza femminile nella filiera agroalimentare, comparto nel quale le imprese gestite da donne si occupano prevalentemente delle coltivazioni agricole – in particolare uva, cereali e legumi, fiori e piante – e di produzione di prodotti animali (complessivamente 1.342 unità) e di trasformazione alimentare (105).

Fra le attività del manifatturiero, numerose sono le imprese femminili reggiane che si occupano di confezioni di articoli di abbigliamento e attività dell’industria tessile (573 imprese); sono inoltre presenti 391 imprese del settore edile.

Le donne imprenditrici straniere rappresentano, con 1.553 aziende, il 15,6% delle imprese femminili. Le attività svolte in prevalenza sono la confezione di articoli di abbigliamento e l’industria tessile (340 imprese), il commercio al dettaglio (217), i servizi di ristorazione (192) e le “altre attività di servizi per la persona” (145); consistente anche la presenza nel commercio all’ingrosso (103) e nelle costruzioni (78). Cina, Nigeria, Marocco e Romania sono i Paesi di provenienza più rappresentati nel panorama dell’imprenditoria individuale femminile estera: complessivamente da queste località proviene oltre il 60% delle imprenditrici straniere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *