L’urgenza? Formare alla politica

Il teologo e politologo esperto di Dottrina sociale della Chiesa ospite al convegno sulla Scuola che i Gesuiti aprirono a Reggio

Posto che la partecipazione al convegno sulla Scuola sociale dei Gesuiti a Reggio svoltosi all’Ifoa il 27 gennaio era gratuita, la sua presenza, da sola, sarebbe valsa l’ingresso. Parliamo di padre Bartolomeo Sorge, classe 1938, smalto sorprendente, eloquio preciso e una lucidità di analisi che molti dei nostri commentatori si sognano. Per cui, rinviando ad altra sede un consuntivo dell’iniziativa nella sua interezza, orchestrata da Luigi Bottazzi del Circolo di cultura “G. Toniolo” di Reggio, ci soffermiamo qui sull’apporto di questo teologo nato all’Isola d’Elba da genitori di origine catanese, entrato nella Compagnia di Gesù nel 1946, che quest’anno raggiunge i 60 anni di Messa. Un politologo e grande esperto di Dottrina sociale della Chiesa, padre Sorge, arrivato in città da Gallarate con il confratello padre Diego Brunello, dopo aver rocambolescamente evitato la peggio in un possibile incidente d’auto lungo il percorso…

Padre Bartolomeo, se si parla di formazione politica lei pare molto a suo agio. Perché?
Perché una larga parte della mia vita l’ho passata nella scuola di formazione politica “Pedro Arrupe” di Palermo. Dopo 25 anni passati a Roma a “La Civiltà Cattolica”, i superiori mi mandarono là nel 1986: “C’è una situazione drammatica… la mafia ha in mano tutto”. “Cosa vado a fare?”, chiesi. Risposta: “Non lo sappiamo nemmeno noi”. Tipico dei superiori…

Ebbene, cosa andò a fare?
Per un anno ho girato l’isola e ho visto che c’erano dei giovani stupendi. Allora ho detto ai miei cinque confratelli gesuiti: facciamo una scuola di formazione politica. Sono rimasto 11 anni, ma l’Istituto funziona ancora oggi.

Allora c’era ancora la Dc…
La storia sarà molto più equanime nel riconoscere alla Dc i suoi meriti straordinari, perché se oggi siamo un popolo libero e non siamo finiti nell’orbita sovietica, come la Jugoslavia, lo dobbiamo a quel partito. Comunque per la Dc non c’era più futuro: lo dissi già nel 1976 nelle conclusioni di un convegno su evangelizzazione e promozione umana a cui partecipava anche Lazzati. L’idea del partito cattolico andava bene quando ogni partito incarnava un’ideologia.

Continua a leggere l’intervista di Edoardo Tincani a padre Bartolomeo Sorge su La Libertà del 21 febbraio

 

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