«Volete fare una cosa santa?»

Molti dei giovani e adulti che varcano le nostre porte sono persone che per tanti motivi la vita ha messo in un angolo e da lì sembra non riescano a uscire, o, a volte, non vogliano. La nostra scuola nasce per loro, e per loro impiega le migliori risorse a disposizione.
San Giovanni Bosco già più di un secolo fa aveva intuìto che se si educa la “porzione più delicata dell’umanità” si fa una grande opera; in particolare si riferiva ai più giovani, che, se messi nelle giuste condizioni, possono fiorire e diventare uomini e donne forti nella nostra società.
Don Bosco non ha mai compianto i suoi ragazzi, anzi, l’obiettivo era portarli a puntare in alto, addirittura a realizzare i sogni che il buon Dio aveva messo loro nel cuore. Aveva un sistema, per arrivare a tanto, tutto suo, che solo dopo varie insistenze dei suoi confratelli si è deciso a scrivere.

Di questo sistema salta subito all’occhio la brevità: lui che ha scritto centinaia di libri e opuscoli, nel descrivere il suo sistema che tanto bene ha fatto ai suoi giovani, ha condensato tutto in tre paginette. Lo ha chiamato Sistema Preventivo: l’idea è che sia necessario partire dal “far conoscere le prescrizioni e i regolamenti di un istituto e poi sorvegliare in modo che gli allievi abbiano sempre su di loro l’occhio vigile del direttore o degli assistenti, che come padri amorosi parlino, servano di guida ad ogni evento, diano consigli e correggano amorevolmente, che equivale a porre gli allievi nell’impossibilità di commettere mancanze”.

Leggi tutto l’articolo di Lorenza Felici su La Libertà del 7 febbraio

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