Inaugurazione della mostra ‘Ottorino Davoli. Piccolo mondo moderno – La donazione Motti ai Musei civici di Reggio Emilia’

Inaugura sabato 10 febbraio, alle ore 11, negli spazi di Interno 1 della Galleria Parmeggiani di Reggio Emilia (corso Cairoli 2) la mostra ‘Ottorino Davoli. Piccolo mondo moderno. La donazione Motti ai Musei Civici di Reggio Emilia’ che espone le opere donate per lascito testamentario ai Musei da Giulia Motti. Si tratta di dieci tele di Ottorino Davoli: L’ora della musica (1943 circa), Il viandante (1927-30), Ritratto dello scultore Fornaciari (1909 ca.), Ritratto di Angela Motti, Contadine, Ritratto di Carolina Motti, Due giovani (o Due sorelle), Due bambine che giocano, Le trebbiatrici, Tosatura delle pecore (1914).

A questo nucleo, per volontà degli eredi di Giulia Motti, si aggiungono altre opere di artisti reggiani di primo piano del Novecento: Augusto Giuffredi (Il suonatore), Giuseppe Menozzi (Ritratto maschile con cappello), Giannino Tamagnini (G. Motti, 1942 ca.), Giuseppe Tirelli (Cascina di campagna) e Tonino Grassi (Figura femminile). Una particolare attenzione è stata dedicata alla figura di Ottorino Davoli; alle opere della donazione infatti sono affiancate le opere dell’artista reggiano di proprietà o in deposito presso i Musei Civici di Reggio Emilia.

Galleria Parmeggiani – Mostra Ottorino Davoli, L’ora della musica

 

La mostra è realizzata in collaborazione con la Famiglia artistica reggiana – Studium Regiense, che ha voluto così ricordare la figura dell’ingegner Antonio Lorenzo Motti, cofondatore e primo presidente della Famiglia artistica reggiana, costituitasi nel 1946.

Motti nasce nel 1890. Studia ingegneria al Politecnico di Zurigo e allo stesso tempo matura un grande interesse per le arti, in particolare la musica. Al termine della Prima guerra mondiale torna a Reggio Emilia dove, secondo il Bellocchi, “fu uno dei più appassionati assertori del movimento cooperativo”. Gli interessi culturali di Motti lo fanno entrare in rapporto con alcuni dei pittori reggiani dell’epoca; in primis, Ottorino Davoli. Per Motti, egli realizza diversi ritratti delle figlie tra cui L’ora della musica, grande dipinto che fa ora parte del lascito. Giulia Motti è ritratta, bambina, nel bellissimo dipinto di Giannino Tamagnini che la coglie in una pausa al pianoforte con uno sguardo straordinariamente autentico; si tratta di quella sensibilità che Giuseppe Adriano Rossi, riferendosi a Tamagnini, ha definito “realismo quotidiano”. Giuseppe Menozzi con il suo Ritratto maschile si colloca nel solco di quei pittori che, ostinatamente, guardavano alla tradizione pittorica emiliana, così come il paesaggio contadino di Giuseppe Tirelli.

Completano la donazione due pregevoli statuette di Tonino Grassi e Armando Giuffredi, raffinati scultori che, ciascuno col proprio linguaggio, aggiornarono la cultura figurativa reggiana con risultati di grande originalità e raffinatezza.    

La mostra è visitabile fino al 2 aprile 2018 negli orari di apertura: dal martedì al venerdì 9-12; sabato, domenica e festivi 10-13 / 16-19; lunedì chiuso.

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