Consacrate nell’Ordo virginum

Incontro con Chiara Franco e Francesca Perricone

La testimonianza di Fabiana Guerra, pubblicata la scorsa settimana, ci ha aiutato a ripassare cosa significhi fare parte dell’Ordo virginum diocesano. Oggi conosciamo meglio le due candidate che domenica 28 gennaio alle 16 in Cattedrale, nella concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Massimo, faranno il Rito di consacrazione nello stesso Ordo virginum: è la scelta di vivere per tutta la vita la verginità “per il regno dei cieli”, in un contesto quotidiano, simile a quello in cui si trova la maggior parte delle persone. Due storie diverse, accomunate dall’amore per lo studio, per la natura e per santa Teresa di Lisieux.

Chiara Franco
Chiara Franco è nota perché dirige l’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del Lavoro. Per sostenere questo impegno e approfondire la conoscenza della Dottrina sociale della Chiesa, negli ultimi anni ha seguito alcuni corsi alla Pontificia Università San Tommaso D’Aquino a Roma. Chiara è nata a Parma, ma vive a Reggio dal 1986, parrocchia di Sant’Antonio. Padre medico, madre biologa, ha un fratello, Antonio, che a sua volta appare, come cerimoniere vescovile, in tante celebrazioni diocesane. Dopo il liceo scientifico, i suoi studi si sono concentrati nel campo delle scienze sociali. “Mi ha sempre affascinato lo studio di come l’uomo vive in società – dice – ma nello stesso tempo, siccome anche i numeri mi appassionavano, dopo la laurea in Scienze Politiche ho fatto il dottorato in Economia all’Università di Bologna. La curiosità mi ha portato a continuare il percorso universitario come ricercatore prima alla Cattolica di Milano e ora all’Università di Pisa, dove insegno Economia Internazionale”.
Ma Chiara è anche una sportiva, come mostra la foto. “Lo sport è stato ed è tuttora un modo per allenarsi alle difficoltà della vita quotidiana ed è anche un mezzo per dare lode a Dio. Ne ho praticati diversi anche a livello agonistico, come il tennis e il softball. Sono stata istruttore di nuoto nel Csi e ho allenato per alcuni anni le squadre giovanili del softball”. In vetta alla classifica degli sport c’è lo sci, che Chiara in estate pratica perfino sui ghiacciai: “Il silenzio e la pace che si trovano a 3.500 metri, rotti solo dal rumore dello skilift, sanno di Paradiso!”.

Francesca Perricone
“Dire di me non è per niente semplice. Oggi pensando a cosa condividere della mia vita, come per incanto mi tornano in mente le parole di Etty Hillesum: «La mia vita è un ininterrotto ascoltare dentro me stessa gli altri, Dio. E quando dico che ascolto dentro, in realtà è Dio che ascolta dentro di me»”. Si presenta così Francesca Perricone, classe 1976, prima di sei figli nati – tranne l’ultimo – a Palermo. Poi, nel 1990, la sua famiglia d’origine ha scelto coraggiosamente di mettersi in viaggio per la terra reggiana. Qui è proseguita la sua carriera scolastica, che l’ha portata dall’istituto professionale per i servizi sociali alla laurea di magistero in Scienze Religiose conseguita alla Facoltà Teologica del Triveneto a Udine, preceduta dal vecchio diploma in Scienze Religiose all’Università Cattolica di Brescia. Da alcuni anni Francesca insegna “con gioia”, ci tiene a sottolinearlo, Religione cattolica alla scuola primaria dell’Istituto comprensivo di Gualtieri-Boretto; da qualche mese abita a San Girolamo di Guastalla. “I miei hobby – confida elencandoli – si vestono di passione e vita: Dio e l’uomo; la musica (suono la cetra e la chitarra), il canto e l’arte; lo studio: dalla teologia biblica alla teologia spirituale mistica; l’insegnamento, che è poi anche il mio servizio in e per questa nostra Diocesi”.

Continua a leggere tutto l’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 24 gennaio

 

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