Lo studio è soprattutto intelligenza dell’amore

Le parole di Camisasca agli studenti di teologia

All’inizio di questo mio breve intervento, voglio sottolineare il profondo legame tra tutte le dimensioni della persona e lo studio stesso. Non possiamo procedere a compartimenti nella nostra formazione verso il sacerdozio. Lo sviluppo della nostra intelligenza e conoscenza, della nostra volontà e libertà, della nostra affettività, del nostro spirito e perciò della nostra relazione con Dio: tutti questi aspetti sono profondamente connessi tra di loro e lo studio li interseca e li riguarda tutti. Avete la fortuna di vivere, pur in diverso modo, all’interno di comunità e questo è molto importante per lo studio, che non è mai un’attività individuale – anche se è sempre una attività personale – perché esso sorge da qualcosa che viene prima: la realtà ecclesiale in cui siamo inseriti.

La nostra intelligenza è un intellectus quaerens fidem: lo studio è l’intelligenza applicata alle diverse discipline della teologia. Riceviamo la fede e nello stesso tempo vogliamo che il nostro obsequium fidei sia rationabile, ragionevole fin dove è possibile. Vogliamo entrare a conoscere e vogliamo anche dare alle nostre conoscenze un’unità. Quanto è importante che al termine del nostro studio si possa avere una visione di sintesi, di ciò in cui crediamo, di ciò che amiamo e in cui speriamo.
Dobbiamo temere una teologia fatta soltanto di dubbi, dobbiamo amare una teologia che ci porta ad avere una visione di sintesi. Altrimenti che cosa ci orienterà, che cosa ci sosterrà nella nostra vita sacerdotale? La vocazione sacerdotale è una vocazione altissima che mette in discussione tutte le dimensioni della nostra personalità, che le potenzia, che le spinge a cercare di compiersi in modo elevato.

Lo studio non è solo intelligenza, ma soprattutto intelligenza dell’amore, perché si conosce veramente solo ciò che si ama e si può arrivare veramente soltanto a conoscere ciò per cui nasce una connessione di spirito e di intendimenti profondi. Perciò il nostro studio teologico – e anche quello filosofico – è uno studio che ci porta alle cose, alla vita, a Colui che è la sostanza della nostra esistenza: a Dio. E in Dio ci aiuta a camminare. Tanto più andrete avanti, tanto più scoprirete quanto sia profonda la connessione fra l’intelligenza e l’amore, così come è profondissima la connessione fra la libertà e l’obbedienza, così come sono profondi i legami fra il sacrificio e la gioia.

Continua a leggere il testo integrale del vescovo Camisasca su La Libertà del 2 dicembre

Clicca qui per abbonarti a La Libertà



Leggi altri articoli di Chiesa