Cultura e scuola cattolica nel territorio della diocesi

Nell’ultimo volume, il quarto, della nostra Storia della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, sarà inserito un capitolo dedicato alla storia delle scuole cattoliche del territorio, con attenzione all’importanza e al ruolo sociale che hanno avuto, soprattutto in periodi nei quali la scuola pubblica ancora non esisteva.
Fin dall’antichità, le Chiese locali si sono inserite nell’humus vitale di nazioni e di popoli, recependone valori e linguaggi. Nei secoli, le Chiese di Reggio Emilia e di Guastalla hanno dato vita a una pluralità di intenti educativi e scolastici. Accanto all’insegnamento della dottrina cristiana, al magistero ecclesiastico e all’educazione liturgica e morale, i vescovi, i presbiteri, i religiosi e anche i laici hanno accompagnato generazioni di credenti con una lunga serie di Opere Pie, non unicamente finalizzate alla carità e promozione sociale, ma dedite, nel contempo, all’istruzione e formazione culturale, associate, a volte, a competenze specifiche in campo tecnico-artigianale, soprattutto per le età della fanciullezza e dell’adolescenza.

Le attuali istituzioni scolastiche, gestite direttamente dalla diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, o da Famiglie religiose, Associazioni e Movimenti, hanno alle spalle una lunga tradizione di insegnamenti e di scuole; già dall’Alto Medioevo, presso le cattedrali, le pievi, le abbazie, e inoltre presso le Università erano impartiti corsi in discipline giuridiche, filosofiche, teologiche e umanistiche.
Anche a Reggio e a Guastalla la Chiesa, nel tempo, è stata in prima linea sul problema della cultura e dell’istruzione.
Ovviamente, fino all’Epoca contemporanea, non si può parlare di un’organizzazione scolastica, generale e sistematica, per tutta la popolazione, anche se già nel secolo XVI, dopo il concilio di Trento (1545-1563), si riscontrano, nel territorio reggiano, oltre ad un forte impegno per la riforma dei costumi, progetti educativi a livello popolare, attraverso scuole parrocchiali, promosse e dirette, molte volte, dalle Confraternite della Dottrina Cristiana, dove anche alle classi più povere veniva offerta, associata all’educazione alla fede e alla preparazione dei sacramenti, una progettualità scolastica elementare, per imparare a leggere, a scrivere e far di conto.

Leggi tutto l’articolo di Mario Colletti su La Libertà del 18 novembre

Clicca qui per rinnovare l’abbonamento a La Libertà