In missione per annunciare il Vangelo e per prendersi cura delle persone

A Novellara il Vescovo ha conferito i mandati a chi è rientrato in diocesi e a chi è in partenza per Brasile e Madagascar

“Annunciare che Dio è Padre e prendersi cura di coloro che non lo conoscono, di coloro che sono appesantiti e schiacciati dalle avversità”. Questo l’invito rivolto dal vescovo Massimo Camisasca ai missionari in partenza per il Brasile e il Madagascar, che sabato 21 ottobre hanno ricevuto il mandato nel corso della Veglia diocesana tenutasi a Novellara.
Un invito a partecipare dell’unica missione, quella di Gesù, cui tutti sono chiamati a prendere parte in virtù del Battesimo ricevuto (si veda anche il riquadro sull’omelia).
E sono state davvero tante le persone che hanno condiviso questo momento nella chiesa Collegiata di Santo Stefano, che ha celebrato il suo 450° compleanno proprio nella Giornata Missionaria Mondiale. (Clicca QUI per vedere tutte le foto)

“Sembra che chi ha sognato e costruito questa chiesa 450 anni fa, l’abbia fatto proprio per questa serata”, ha detto il parroco, don Giordano Goccini, nel salutare i numerosi fedeli convenuti da tutta la diocesi. “Questa chiesa ci accoglie e ci manda – ha aggiunto il parroco – , perché non è fatta per restare qui, è fatta per fermarsi, incontrarsi, ascoltare la Parola, accogliere il dono dello Spirito e mettersi in cammino”.
Nel corso della Veglia, i 5 missionari in partenza hanno ricevuto consigli e doni dai 5 missionari rientrati in diocesi recentemente. “Siate il profumo di Cristo”, ha detto don Giovanni Davoli, già fidei donum in Madagascar e ora parroco dell’unità pastorale “Beato Alberto Marvelli”, nel consegnare una boccetta con essenza di geranio a don Simone Franceschini e a don Luca Fornaciari, della “Familiaris Consortio”, in partenza per l’Isola Rossa inviati nella diocesi di Farafangana.

Il profumo di geranio, pianta che riempie le colline di Ambositra e colora le strade che portano al sud dell’Isola, è considerato un olio essenziale molto pregiato in Madagascar.
“è un profumo che ricorda quello usato da Maria di Betania – ha spiegato don Giovanni – nel compiere un gesto considerato eccessivo, per il fatto di usare un profumo molto prezioso. E immagino quante persone vi avranno detto in questi giorni: «Che cosa andate a fare in Madagascar, c’è bisogno qui di voi, che siete dei preti giovani, sprecati». Anche quella donna a Betania ha sprecato un profumo prezioso per il Signore. E il Signore stesso ha «sprecato» la sua vita per noi: un amore in eccesso. E allora siate profumo di Cristo e ringraziamo il Signore perché la diocesi di Reggio Emilia ha un amore «eccessivo» non solo per i cristiani che vivono qui, ma anche per le persone più lontane. Questa boccetta che vi consegno non è del tutto piena perché del profumo è stato già versato – ha osservato don Giovanni – . è stato effuso in 50 anni di missione della Chiesa reggiana in Madagascar. La vostra partenza è quindi un segno di questa Diocesi che ama in modo eccessivo da mandare ancora sacerdoti in quella terra”.

Leggi l’articolo integrale a cura del Centro missionario diocesano su La Libertà del 28 ottobre



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