Società Dante Alighieri: l’anno sociale aperto a Reggio nel ricordo di Beatrice

In Prefettura l’incontro con le autorità e la presidente Edmea Guidetti Sorrivi

La Società Dante Alighieri è un’Istituzione culturale italiana che ha come scopo statutario quello di promuovere la cultura e l’arte, di diffondere la lingua e la cultura italiana nel mondo, ravvivando i legami con i connazionali all’estero. Per il secondo anno consecutivo l’apertura dell’anno sociale del Comitato di Reggio Emilia e Guastalla si è tenuta nei locali della Prefettura. Consegnato ai presenti il programma, comprendente un ricco calendario di conferenze che si terranno ogni martedì, fino alla fine di maggio, alle ore 16 presso il Liceo Classico Ariosto di piazzetta Pignedoli 2, in città.

Erano presenti le istituzioni nelle persone di Giammaria Manghi, presidente della Provincia, Emanuela Caselli in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, il Colonnello Antonino Buda, Comandante provinciale dei Carabinieri, ed altre autorità, tra le quali il vice prefetto vicario Alessandra De Notaristefani di Vastogirardi, l’avvocato Franco Mazza oltre ad un numeroso pubblico composto da soci e non soci.

Il prefetto, Maria Forte, ha fatto gli onori di casa, salutando i convenuti e sottolineando in particolare la necessità di rafforzare la lingua italiana come strumento di conoscenza della realtà e di integrazione delle persone, in un mondo interessato da massicce migrazioni. Anche Manghi ha proposto riflessioni sulla lingua italiana e sulla necessità di un suo riposizionamento nel panorama globale delle lingue, sulla sua diffusione nel mondo, grazie all’impulso dato nel 1889 da uno dei nostri poeti più significativi, Giosuè Carducci. Da allora infatti si è registrato un accrescimento permanente della cultura italiana, con il contributo fattivo anche dei tanti Comitati della Dante Alighieri, italiani ed esteri.
Manghi ha ringraziato il Comitato di Reggio Emilia e Guastalla per quello che propone con l’intento di sostenere l’interesse culturale dei cittadini su vari fronti.

Leggi tutto l’articolo di Maria Alberta Ferrari su La Libertà del 21 ottobre