Origini del movimento Scout a Reggio

Il 30 settembre è stato celebrato il centenario dello scoutismo cattolico in Emilia Romagna. La cerimonia si è svolta presso la chiesa di San Giovanni in Monte, a Bologna, nel luogo in cui nacque la prima esperienza con l’Associazione Scout Cattolici Italiani (Asc). Il nostro collaboratore Gabriele Spaggiari ha colto l’occasione per tracciare un excursus sulla nascita del movimento Scout a Reggio: un suo contributo più ampio, con testimonianze anche dal giornale “Era Nuova”, sarà pubblicato su “Il Pescatore Reggiano” 2018.

Abbiamo notizie della presenza di alcuni gruppi Scout cattolici associati all’Asci (Associazione scout Cattolici Italiani) soltanto a partire dal 1924, pur essendo tale associazione presente ed attiva in Italia fin dal 1916.
Grazie alla testimonianza del giornale diocesano di Azione Cattolica “Era Nuova”, sappiamo che dal 1924 sorgono a Reggio Emilia diversi gruppi con una forte organizzazione ed integrazione nel tessuto ecclesiale e sociale reggiano. A partire dal 1924, lo scoutismo reggiano in diocesi vedeva la presenza di ben nove gruppi; di questi, quattro avevano sede in città presso l’oratorio di San Rocco, due a Sassuolo, uno a Scandiano, uno a Correggio e uno di Guastalla (nonostante sia di altra diocesi era legata a Reggio tale unità). Tutte le cellule erano gestite da dei cosiddetti “Scout-Master”, che avevano il compito educativo di guidare i giovani alla loro edificazione spirituale, culturale, sociale, politica e fisica attraverso il metodo Scout. Questo gravoso compito era supportato dall’assistenza di seminaristi e sacerdoti diocesani. Ci sono diverse figure di Scout-Master entrate nella storia per la loro dedizione, forza morale e capacità educativa: ricordiamo qui il geometra Codazzi, Giovanni Spallanzani, Scaltriti e Giulio Fornaciari.

Leggi tutto l’articolo di Gabriele Spaggiari su La Libertà del 14 ottobre