Toano cammina con un nuovo pastore

Don Bertolini: «Proiettati a un futuro da costruire insieme»

Sabato 7 ottobre alle 17 a Toano quasi 400 persone, facenti parte l’erigenda unità Pastorale numero 59 “Toano”, delle parrocchie di Santa Maria Assunta in Toano, San Michele Arcangelo in Cavola, San Prospero in Cerrè Marabino, San Martino in Corneto, Santi Prospero e Paolo in Manno, San Michele Arcangelo in Massa, San Giorgio in Monzone, Santa Maria Assunta in Quara, San Pietro in Vogno nel Comune di Toano e di San Prospero in Costabona e San Bartolomeo in Secchio nel Comune di Villa Minozzo, alla presenza dei sindaci Vincenzo Volpi e Luigi Fiocchi e del comandante dei Carabinieri Rosario Candeloro Calandrini, hanno accolto il nuovo parroco don Giancarlo Bertolini.
Sulle note del canto “Gerusalemme” la processione, aperta dai ministranti con l’incenso, è entrata nella chiesa, gremita all’inverosimile, con la Croce, le candele, il diacono con l’evangeliario, i presbiteri concelebranti, tra cui i parroci emeriti don Lealdo Antichi, don Alpino Gigli, don Raimondo Zanelli, i diaconi assistenti e il Vicario generale monsignor Alberto Nicelli.

Il Vicario, dopo aver portato il saluto del Vescovo, si è rivolto ai presenti con queste parole: “Carissimi, queste comunità parrocchiali riunite a celebrare l’Eucaristia, vivono un momento di grande grazia per l’inizio di un nuovo cammino insieme, e per l’ingresso del nuovo parroco nella persona del presbitero don Giancarlo Bertolini, che nel Vicariato di Sassuolo è stato parroco dell’unità pastorale di Prignano e collaboratore nella grande unità pastorale di Sassuolo Sud. Nella successione e nella comunità del ministero si esprime l’indole pastorale della Chiesa, in cui Cristo vive e opera per mezzo di coloro ai quali il Vescovo affida una porzione del suo gregge. Ci è stato fatto un dono, ci è stato accordato qualcosa che non potevamo pretendere. Per una comunità può sembrare ovvio, scontato, avere un sacerdote che riveste il compito di parroco, che sia totalmente dedito al servizio della comunità, presente, disponibile.

Continua a leggere tutto l’articolo di Doris Corsini e Anna Albertini su La Libertà del 14 ottobre



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