Il vescovo Ghizzoni referente Cei per la pontificia commissione per la tutela dei minori

Un nuovo importante incarico a livello nazionale è stato assegnato al reggiano mons. Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo metropolita di Ravenna-Cervia.

Su proposta della presidenza della Conferenza Episcopale Italia, il Consiglio Permanente, riunitosi a Roma dal 25 al 27 settembre scorsi, lo ha designato quale referente della CEI per la Pontificia commissione per la tutela dei minori.

Mons. Ghizzoni è nato a Cognento di Campagnola il 3 aprile 1955; è entrato nel seminario minore di Reggio Emilia, ed ha frequentato gli studi classici al liceo pubblico cittadino. Dopo l’esame di maturità ha studiato Teologia nello Studio Teologico Interdiocesano, conseguendo il baccellierato.

È stato ordinato sacerdote dal vescovo Gilberto Baroni il 14 settembre 1979. Dopo l’ordinazione ha proseguito gli studi alla Pontificia Università Gregoriana, conseguendo la Licenza in Diritto Canonico e in Psicologia.

Rientrato in Diocesi nel 1984, ha assunto l’insegnamento di Diritto Canonico nel Seminario diocesano di Reggio Emilia e di Psicologia nell’Istituto di Scienze Religiose della stessa città.è stato rettore del seminario diocesano.

Ha ricoperto gli incarichi di vice cancelliere, direttore del servizio diocesano vocazioni, componente del Tribunale ecclesiastico, assistente diocesano dei giuristi cattolici e di vice direttore del Centro nazionale vocazioni. E’ stato eletto vescovo alla sede titolare vescovile di Ottana e nominato ausiliare del Vescovo Caprioli di Reggio Emilia-Guastalla il 17 febbraio 006 e ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 29 aprile 2006.

Il 17 novembre 2012 è stato nominato Vescovo dell’Archidiocesi di Ravenna-Cervia.

La Pontificia commissione per la tutela dei minori è stata istituita tre anni or sono da papa Francesco, che incontrandone nei giorni scorsi i componenti ha affermato: “Desidero condividere con voi il profondo dolore che sento nell’anima per la situazione dei bambini abusati. Lo scandalo dell’abuso sessuale è davvero una rovina terribile per tutta l’umanità, e tocca tanti bambini, giovani e adulti vulnerabili in tutti i paesi e in tutte le società. Anche per la Chiesa è stata un’esperienza molto dolorosa. Proviamo vergogna per gli abusi commessi da ministri sacri, che dovrebbero essere le persone più degne di fiducia. Ma abbiamo anche sperimentato una chiamata, e siamo certi che proviene direttamente da nostro Signore Gesù Cristo: accogliere la missione del Vangelo per la protezione di tutti i minori e adulti vulnerabili.

Permettetemi di dire in tutta chiarezza che l’abuso sessuale è un peccato orribile, completamente opposto e in contraddizione con ciò che Cristo e la Chiesa ci insegnano.

Con questo severo monito il Papa ha esplicitato la sua ferma “tolleranza zero” nei confronti di tali abusi: “Pertanto oggi ribadisco ancora una volta che la Chiesa, a tutti i livelli, risponderà con l’applicazione delle misure più severe per tutti coloro che hanno tradito la propria chiamata e hanno abusato dei figli di Dio. Le misure disciplinari che le Chiese particolari hanno adottato si devono applicare a tutti coloro che lavorano nelle istituzioni della Chiesa. Tuttavia, la responsabilità primordiale è dei Vescovi, dei sacerdoti e dei religiosi, di quanti hanno ricevuto dal Signore la vocazione di offrire la loro vita al servizio, includendo la vigile protezione di tutti i bambini, giovani e adulti vulnerabili. Per questo motivo, la Chiesa irrevocabilmente e a tutti i livelli intende applicare contro l’abuso sessuale di minori il principio di “tolleranza zero”.

Giuseppe Adriano Rossi