Marola, un libro di ricordi

Si presenta nel prossimo ritrovo degli ex alunni di seminario

Da La Libertà del 30 settembre

Testimonianze autorevoli, tanti ricordi e puntuali contributi storici caratterizzano il volume di oltre duecento pagine dedicato al Seminario di Marola e pubblicato con la curatela di Carlo Ferrari.
è un libro arricchito da un cospicuo corredo iconografico: quanti ex allievi si riconosceranno nella foto di gruppo delle camerate e rivedranno i volti dei “prefetti”, dei professori, dei rettori!
Merito del volume è di sottolineare la centralità di Marola che non solo per un secolo e mezzo è stato fucina di vocazioni e luogo di formazione dei futuri sacerdoti diocesani: centinaia, infatti, sono stati i seminaristi che vi hanno studiato, pregato, vissuto nel rispetto delle severe regole che lo contraddistinguevano; ma che si anche è rivelato per tanti ragazzi e giovani della montagna – poi distintisi nella professione – l’unica opportunità di studio.

Il castagneto, le camerate, la vita in comune, il freddo invernale, le aule di studio, le partite a pallone, le scorribande, la “mensa” frugale, la posta – solo per citare qualche aspetto della vita a Marola – emergono dai ricordi degli ex allievi e di docenti pubblicati nel libro, ma anche puntuali saggi storici sulle antiche e moderne vicende del Seminario impreziosiscono il libro.
Certamente meritori sono l’impegno e la fatica profusi da Carlo Ferrari, nativo di Casina, anch’egli allievo del Seminario di Marola, dove ha frequentato il ginnasio; laureato in lettere classiche a Bologna, con tesi di laurea in archeologia, dal 1971 al 2002 ha insegnato materie letterarie in scuole medie e istituti superiori della provincia. Nel 1995 è stato fra i promotori dell’iniziativa didattica rivolta ai detenuti del carcere di Reggio Emilia presso l’Istituto “Don Zefirino Iodi”, in cui è stato docente di italiano e storia.

Il libro, introdotto dalla prefazione del vescovo Massimo Camisasca, porta una presentazione firmata da monsignor Eleuterio Agostini, già “ex alunno maggiore” di Marola nella metà degli anni ’30, che evidenzia come protagonisti del libro siano soprattutto i ragazzi, pur appartenenti a generazioni ma accomunati dal legame per il Seminario.

Il volume, che costituisce anche una bella galleria di ritratti di presbiteri e laici che in diocesi – e non solo – hanno rivestito importanti ruoli, è corredato da due appendici: l’una costituita da una memoria di monsignor Giuseppe Mora sul Seminario nelle vicende della seconda guerra mondiale; l’altra a cura dell’associazione “Amici del Castagneto Matildico di Marola”.
A conclusione dell’opera, scrive Carlo Ferrari “potremmo reinterpretare l’insieme delle storie, dei ricordi e delle testimonianze che ciascuno di noi ha inteso offrire con un nuovo titolo finale: L’orgoglio di appartenere a Marola”.

Il libro verrà presentato domenica 8 ottobre a Marola (ove sono invitati anche gli ex allievi del Seminario di Reggio) presso il Centro diocesano di spiritualità; al mattino alle 11 è prevista la celebrazione eucaristica, a cui farà seguito il pranzo comunitario.
Alle 15 nella sala conferenze sarà presentato il progetto del Gruppo degli Amici del Castagneto, fondato su iniziativa di alcuni ex allievi. Seguiranno gli intervento del vescovo di Crema monsignor Daniele Gianotti e di monsignor Eleuterio Agostini.

Giuseppe Adriano Rossi