Nani Tedeschi, artista proteso verso l’Assoluto

Nel ricordo di chi l’ha incontrato e conosciuto, il lascito del grande pittore e disegnatore. E il rapporto con Dio

Il 6 settembre scorso si è tenuta a Reggio, in Santa Teresa, una Messa di trigesimo a suffragio di Nani Tedeschi, scomparso l’8 agosto. Presiedeva il vescovo emerito monsignor Adriano Caprioli, concelebravano don Daniele Casini, parroco della chiesa, don Daniele Simonazzi, parroco di Nani Tedeschi, e monsignor Franco Ruffini, ex parroco di Santa Teresa e a suo tempo committente della Via Crucis che oggi adorna la chiesa. Monsignor Caprioli ha introdotto la concelebrazione con una breve riflessione proprio sulla Via Crucis, che è contemporaneamente un documento importante dell’arte del pittore ed un capolavoro di arte sacra, oggetto di ammirazione e strumento di preghiera.
All’omelia don Simonazzi ha tracciato un breve quadro dell’uomo Nani Tedeschi, in base ai tanti ricordi lasciati da una lunga amicizia.
Terminata la Messa, il professor Massimo Mussini ha compiuto un’analisi sintetica, ma molto intensa, della sua arte. Di fronte ad una produzione così grande e complessa, come quella di Nani, questo è il primo momento in cui si imposta quel lavoro di ripresentazione organica, di studio critico e di meditazione che ci aspetta da ora in poi. I testi dei tre interventi quindi devono essere conservati e ringraziamo gli autori che ce ne consentono la pubblicazione.

Caprioli: Via Crucis, via di Cristo e dell’uomo

Uno dei grandi santi della Chiesa, il beato Cottolengo di Torino, ha detto un giorno: “Il più bel libro è il Crocifisso, e chi non sa leggerlo, è il più sventurato degli analfabeti”.
Dobbiamo ringraziare monsignor Ruffini parroco e la comunità, che hanno propiziato questa Via Crucis a Santa Teresa, Nani Tedeschi che ne ripropone le stazioni maturate dentro un cammino interiore, artistico e culturale per l’uomo d’oggi, e Zeno Davoli che con me, con una visita in casa di Nani, presente la moglie Manuela, ha proposto di pubblicare le immagini come cammino di meditazione e di preghiera per la Via Crucis nei venerdì di Quaresima della nostra comunità, non solo di galleria d’arte per visitatori.

Immagini e parole, come quelle che noi oggi qui vediamo e meditiamo, analogamente ai Vangeli, riescono a far risuonare le figure e le voci non solo dei personaggi tradizionali, ma anche di altrettanti personaggi del nostro tempo: un giudice come Pilato; un innocente condannato; una madre, come Maria, un volontario come Simone, una donna di carità come Veronica, donne che piangono con il bambino, la solitudine di un morente come Gesù, deposto e risorto.

Continua a leggere il testo dell’intervento di monsignor Caprioli, l’intervento di don Daniele Simonazzi e quello del professor Massimo Mussini su La Libertà del 30 settembre