Le parole del vescovo Gianotti su De Gasperi

Servono ancora politici della statura di De Gasperi

“Un credente, che ha saputo congiungere in modo tanto significativo ed esemplare una profonda vita di fede e un’incisiva azione politica e di statista di rilevanza internazionale. Dio sa quanto avremmo bisogno ancora oggi di persone di questa statura”. Così il reggiano mons. Daniele Gianotti – da gennaio vescovo di Crema – ha delineato la peculiare figura di Alcide De Gasperi nell’omelia della Messa presieduta nel tardo pomeriggio di sabato 19 agosto in San Prospero in occasione del 63° della morte del grande statista.

Il presule ha poi osservato che per una fortunata coincidenza, proprio nelle settimane in cui si preparava a incominciare il suo ministero episcopale, a Crema faceva tappa la mostra intitolata “De Gasperi. Il coraggio di costruire”, pensata per far conoscere soprattutto ai giovani le linee fondamentali della fisionomia umana, spirituale e politica del servo di Dio Alcide De Gasperi. Inoltre nelle prime settimane di presenza nella città lombarda ha partecipato ad incontri – in uno dei quali ho potuto conoscere anche Maria Romana, la figlia di Alcide – che hanno voluto ricordare le figure di De Gasperi e di Lodovico Benvenuti, politico cremasco, membro della Costituente, collaboratore dello statista e primo segretario generale del Consiglio d’Europa.

Mons. Gianotti ha sottolineato che i testi della Sacra Scrittura proclamati nella celebrazione eucaristica e che orientano lo sguardo dei fedeli verso la dimensione universale del Vangelo, richiamano qualche aspetto della spiritualità e dell’azione di De Gasperi.

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“Don” Daniele ha infatti osservato che l’insegnamento di Gesù suggerisce una virtù che può essere anche «politica», soprattutto rispetto a una politica spesso incapace di «visione» e misurata sul corto raggio, sul consenso cercato nell’immediato. “Credo che si possa imparare anche da Gesù quel modo di agire nel mondo (e dunque anche di fare politica) che è sì attento al bisogno concreto, ma nell’orizzonte di una visione più ampia; quel modo di comportarsi che non cerca semplicemente il consenso (o il togliersi dai piedi un fastidio, come suggerisce anche l’atteggiamento dei discepoli), ma guarda in grande, ha una visione e si propone di realizzarla con il tempo e la fatica che ci vogliono”.

La capacità di guardare in grande, al regno di Dio, e di cercare – al di sopra di tutto – questo regno e la sua giustizia con coraggio e pazienza fedele, “suggerisce anche a noi, e in particolare a chi opera in ambito politico, atteggiamenti che non credo estranei alla spiritualità e al modo di pensare e fare politica di Alcide De Gasperi. Ringraziamo Dio per averci dato un credente e politico come lui: Dio sa quanto avremmo bisogno ancora oggi di persone di questa statura”. Nel nostro piccolo, anche noi un po’ come «cagnolini», di cui parla il brano evangelico, “raccogliamo almeno le briciole di questo modo di vivere la fede e l’impegno politico, chiedendo a Dio di sostenere, con la sua grazia, il nostro impegno”, ha concluso mons. Gianotti.

La Santa Messa, che ha visto un’ampia partecipazione di fedeli, è stata concelebrata da: mons. Gianfranco Gazzotti, mons. Emilio Landini, don Daniele Casini e don Antonio Davoli. E’ stato Luigi Bottazzi – presidente del circolo “Toniolo” che da dieci anni organizza questo incontro di preghiera e di memoria dei cattolici impegnati in politica, a rilevare la valenza di questa iniziativa che aggrega l’associazionismo cattolico.

Giuseppe Adriano Rossi