Al castello di Sarzano per interrogarsi sulla prosperità da ritrovare

Casina, castello di Sarzano, tavola rotonda per una nuova prosperità: era un’iniziativa del Comune di Casina e dell’associazione “Insieme per Pianzo”, con il patrocinio della Camera di Commercio e del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.
In tanti nel pomeriggio del 15 luglio scorso si sono radunati per questo convegno sulle prospettive sociali ed economiche per uscire rinnovati dalla crisi. Dopo il saluto del sindaco di Casina Stefano Costi il giornalista Gabriele Arlotti ha coordinato gli interventi dei relatori: la professoressa della Cattolica di Milano Laura Gherardi, il presidente della Camera di Commercio Stefano Landi, il presidente del Parco Fausto Giovanelli e il dirigente industriale Giuseppe Domenichini.
Ha introdotto Laura Gherardi: nuova prosperità significa ben-essere sociale ed economico, secondo un’idea di crescita diversa da quella che ci ha portato alla crisi, una crescita che tenga oggi insieme economia e società, dopo decenni in cui l’economia è cresciuta anche a scapito del sociale e dell’ambiente.
Una via per uscire dalla crisi può essere quella della crescita integrale, ovvero della valorizzazione congiunta delle risorse economiche, sociali e ambientali.

Alcune imprese nel nostro paese stanno già mettendo in pratica questa valorizzazione: una ricerca rappresentativa di una popolazione di 22.000 PMI italiane, condotta in collaborazione con Unioncamere, mostra che il 20% di esse segue il modello della crescita integrale. E che queste sono le imprese con i risultati finanziari migliori. Tuttavia, la crescita integrale potrà diventare un modello di sviluppo dominante solo se sostenuta da alleanze tra diversi attori, tra cui, oltre alle imprese, la politica e la società civile.
Giuseppe Domenichini ha sottolineato che stiamo vivendo una fase di ripiegamento dei processi di globalizzazione accanto a posizioni di neo protezionismo su diversi fronti; terrorismo fondamentalista e tensioni geopolitiche sintetizzate nella definizione di papa Francesco “la terza guerra mondiale a pezzetti”; flussi migratori di dimensione biblica nei confronti dei quali mancano le idee-guida e le politiche comuni fra Stati per affrontarli; la finanziarizzazione dell’economia, virtuale ed extraterritoriale; frammentazione e divisioni nella società, nell’espressione del Censis “sempre più rancorosa”, effetto in larga parte dovuto all’impoverimento della classe media a seguito della grande crisi.

Leggi tutto l’articolo di Domenico Amidati su La libertà del 5 agosto

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