Fede e carità: cosa viene prima?

Nella scorsa quaresima le messe domenicali ci hanno proposto il racconto di alcuni miracoli di Gesù. Le nostre reazioni al Vangelo sono sempre personali: a me è capitato di osservare che Gesù chiedeva in risposta al miracolo non un atto di carità, ma un atto di fede. Dopo di che ho notato che tutta la liturgia del ciclo pasquale è impostata sulla fede in Gesù risorto, come fede dalla quale è generata la nostra salvezza. Dal che è nata la domanda, che può sembrare banale, ma dalla quale è difficile districarsi: per un cristiano viene prima la fede o la carità? è ovvio che questo “prima” non si riferisce ad una successione cronologica: fede e carità sono dono di Dio, vengono seminate assieme in noi nel battesimo e si sviluppano assieme, arricchendosi reciprocamente proprio perché l’una è stimolo all’altra. La domanda riguarda piuttosto l’eventualità di una successione logica, in base alla quale una è presupposto all’altra e la seconda si snatura se manca la prima.
Penso che se chiedessi ad amici e colleghi quale è la virtù fondamentale, la caratteristica del cristiano, essi mi risponderebbero quasi all’unanimità: l’amore.

Leggi tutto l’articolo di Zeno Davoli su La Libertà del 20 maggio

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