Che bella la Chiesa d’Albania: dalle ferite alla gioia pasquale

Don Adani racconta l’incontro con la comunità di Gomsiqe

Sono appena rientrato dal mio primo viaggio nella nostra missione a Gomsiqe, in Albania. Nove giorni ricchi d’incontri, di preghiera e di una bella vita comunitaria in casa. Conoscevo solo don Stefano Torelli e Stefano Braghiroli, che mi ha accompagnato, mentre non avevo mai incontrato le ragazze della comunità. In viaggio con noi sono scesi anche Alessandro Raso e Francesca Gualtieri, giovani che due anni fa hanno vissuto un anno di missione a Gomsiqe. Tra la preparazione delle liturgie e i vari servizi di casa è stata quindi grande la sorpresa di sentirmi, in così pochi giorni, a casa, come se tutti fossimo fratelli da sempre; la missione dell’Albania ha questa forza, questa grazia. La fraternità nasce come dono della missione, come dono di essere Chiesa nell’essenzialità delle cose e nella ricchezza di esser lì insieme a queste piccole comunità.

Abbandonare la sicurezza del linguaggio per consegnarsi a qualche balbettio di parole albanesi, o per affidarsi alla pazienza dell’interprete, mi ha portato a considerare la vera distanza che c’è tra me e il mistero dell’amore di Dio per l’uomo. Era bene riprendere coscienza che l’amore passa nella debolezza e non nel possesso della vita, che passa attraverso il dono di condividere la propria presenza, rimanendo lì, insieme, consegnati in un’obbedienza libera e forte a Dio.

Leggi tutto l’articolo di don Pietro Adani, direttore del Centro Missionario, su La Libertà del 6 maggio

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