Gli opposti coincidono

Due poli opposti trovano, necessariamente, la ragion d’essere e il fondamento costitutivo nell’altro!

Questo rapporto di reciproca dipendenza è enunciato da diverse filosofie a cominciare da quella orientale dove lo yin e lo yang rappresentano l’unità dei poli opposti. Non si può capire, recitano, il giorno senza considerare la notte, oppure il caldo senza il freddo e neanche l’amore senza l’odio ecc. ecc.

Pure in occidente accade la stessa cosa, ad esempio Plotino, siamo in Grecia nel III° secolo dopo Cristo, sosteneva che non esiste la luce senza considerare il buio, aggiungendo però che questi non era altro che l’assenza della luce.

Niccolò Cusano, cardinale tedesco del 1400, sostiene anche lui che gli opposti coincidono, arrivando a dire che coincidono proprio in Dio. Egli è infinito e perciò in Lui devono coesistere tutti gli opposti: giorno e notte, vero e falso, uomo e donna e così via dicendo. Per sostenere questo propone un esempio molto interessante: il cardinale considera un cerchio e la formula per ricavare la sua circonferenza c = 2πr. Ora, sostiene, se il raggio misura 4, la circonferenza del cerchio sarà 8π e, continuando ad aumentare il valore del raggio, arriva a dire che se r è ∞ la circonferenza del nostro cerchio sarà ∞π, ma qualsiasi numero moltiplicato per infinito è infinito, risultato il raggio e la circonferenza, opposti per definizione, avranno lo stesso valore cioè coinciderebbero. Questo sosteneva il nostro cardinale, anche se a me viene da aggiungere che in geometria il concetto di infinito è proprio della retta ed il raggio, originando da un punto, non può essere tale.

Per dire che gli opposti coincidono mi sembra di aver parlato anche troppo, ma tutto questo mi serviva per introdurre le due fotografie che andremo a commentare.

ArbusWeston
Arbus Weston

La prima è opera di Diane Arbus (1923-1971), fotografa americana che è stata ed è tuttora uno dei miei primi amori. I suoi soggetti, molto ‘particolari’ per così dire, sono naturalmente ritratti nell’ambiente in cui vivono con estrema disinvoltura, mentre siamo noi spettatori che, guardandoli, veniamo a trovarci in imbarazzo. Eppure la Arbus riesce a trovare una nascosta bellezza nei suoi soggetti ‘particolari’. A noi sembrano inquietanti, ma lei li andava a cercare notte e giorno come se fossero delle perle rare.

La seconda è di Edward Weston (1986-1958), anche lui americano. Il suo realismo lo porta a ricercare la perfezione e la purezza delle linee in qualsiasi forma gli si presenti davanti, che sia il corpo di una donna o un semplice peperone.

Insomma la prima cercava il bello dove sembrava che non ci fosse per niente, mentre il secondo lo cercava semplicemente nella luce, nella composizione e nell’armonia delle linee delle sue fotografie.

Se andate a vedervi qualcosa di questi due autori vi accorgerete di quanto apparentemente siano distanti i loro stili, ma a un’asta di Christie’s, che si è tenuta ai primi di aprile, due loro fotografie hanno ricevuto la stessa stima: 400.000 – 600.000 dollari americani.

Come volevasi dimostrare, anche in fotografia gli opposti coincidono!

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Diane Arbus
Weston Nude-1925
Weston Nude – 1925

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