San Martino in Rio: riecco la chiesa!

Sabato 25 marzo il Vescovo ha presieduto la Messa solenne

Festa grande a San Martino in Rio, nei giorni scorsi, per la riapertura della chiesa parrocchiale, per cinque anni rimasta chiusa in seguito al sisma del maggio 2012. Due i momenti legati a questo evento (foto): il 21 marzo, una conferenza sul restauro nella Sala d’Aragona della Rocca Estense, e il 25 marzo la Messa solenne presieduta dal vescovo Massimo Camisasca. Di seguito pubblichiamo due contributi tratti dal periodico dell’unità pastorale “Vita parrocchiale”: il primo del parroco don Pietro Paterlini, il secondo degli architetti che hanno curato i lavori di restauro, Mauro Severi e Giancarlo Grassi.

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Finalmente a casa!
“Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti: l’anima mia anela e desidera gli atri del Signore”
(dal Salmo 84).
È il canto del pellegrino ebreo che anela al Tempio di Dio mentre sale verso Gerusalemme. Anche noi, come pellegrini, costretti a una lontananza, stiamo per entrare di nuovo nel ‘Tempio’, per innalzare i nostri canti di lode e di riconoscenza a Dio.
Cresce ogni giorno il desiderio di abitare di nuovo la Sua casa: “Beato chi abita la tua casa, sempre canta le tue lodi” (dal Salmo 84)
La chiesa, casa di Dio, è il luogo dove sentire la gioia di essere amati da Dio, il luogo dove Dio ci parla, con la sua sapienza ci indica la strada della vita e con la sua Grazia ci rigenera nel corpo e nello spirito. Nella Liturgia, fonte e culmine della vita cristiana, la fede del popolo di Dio viene illuminata, la speranza si rinnova, si accresce la carità.
In questi cinque anni siamo stati messi alla prova sia nella fede che nell’unità.
Abbiamo reagito e superato questo momento grazie alla generosità e alla pazienza di tanti, grazie alla disponibilità di chi ci ha accolto, e anche alla preghiera che ininterrottamente si è elevata dalla piccola Cappella dell’adorazione.
Esprimo a tutti la mia riconoscenza: a chi ha lavorato assiduamente (e in particolare al Comitato per la riapertura della Chiesa), a chi ci ha accolto e a chi ci ha accompagnato con la preghiera. Dopo un lungo viaggio si ritorna volentieri a casa per ritrovare se stessi e rivedere il volto di chi ci ama. Ritorniamo a casa, dunque. In ogni paese la chiesa parrocchiale è il segno della presenza di Dio in mezzo al suo popolo, memoria della sua storia, simbolo di unità, anima della sua vita quotidiana, indice della sua fede, espressione della sua bellezza.
“Beato chi trova in te la sua forza, e decide nel suo cuore il santo viaggio” (dal Salmo 84).

Leggi tutto l’articolo su La Libertà dell’1 aprile 

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