Giornate FAI di primavera: a contatto con la Bellezza

Il 25-26 marzo si celebra la venticinquesima edizione

Quando nel marzo del 1993 presero forma, le “Giornate del FAI di Primavera” portavano in sé l’idea di aprire al pubblico, in tutta Italia, – ogni anno nel corso del primo weekend di primavera – le porte di ambienti ormai inaccessibili al pubblico, o di posti il cui fascino non era mai stato adeguatamente ‘raccontato’. Un’intuizione eccezionale, se pensiamo con il senno di poi a quali e quanti ‘luoghi-simbolo’ (il FAI li chiama “luoghi del cuore”) abbiano dovuto nel tempo chiudere i battenti, non ultimo a motivo della crisi; ed erano a tutti gli effetti, molto spesso, parte integrante del tessuto sociale e del vissuto delle comunità. Ebbene: concluso il fine settimana di sabato e domenica 25 e 26 marzo – per il quale sono stati approntati 400 eventi sparsi per tutto il Belpaese -, questa lodevole iniziativa del Fondo per l’Ambiente Italiano avrà toccato quota 25 edizioni, raccogliendo nel contempo un gradimento che è di anno in anno in crescita.

Oggi il FAI è una realtà con ramificazioni sull’intero territorio nazionale; una miriade le sedi zonali dislocate (si chiamano “Delegazioni”). E pur essendo strettamente connesse al direttivo centrale – con il quale condividono princìpi ispiratori e mission – hanno saputo sviluppare una propria specificità, in stretta correlazione coi territori nei quali sono innestate. Ogni Delegazione ha al proprio interno anche un comparto “Giovani”, sorta di finestra aperta sul futuro, altra intuizione lungimirante – e necessaria – per garantire un costante ricambio di proposte, progetti, risorse umane e volontariato (altri settori di presenza ed intervento sono, per esempio il FAI Scuola ed il FAI Università).

Leggi tutto l’articolo di Matteo Gelmini su La Libertà del 25 marzo

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