Festa grande per la consacrazione episcopale di Gianotti

Prima della Messa in Cattedrale, la sosta di preghiera alla Ghiara insieme ai diocesani di Crema

Commosso fino alle lacrime durante il canto delle Litanie dei santi, mentre era prostrato sul presbiterio della Cattedrale di Reggio Emilia, ma per il resto visibilmente contento, il volto sereno e sorridente, negli abbracci e nelle prime benedizioni pastorali. Così abbiamo visto monsignor Daniele Gianotti domenica 19 marzo, nel giorno della sua consacrazione episcopale. La mattina è trascorsa nel Bagnolese, come se niente fosse, per presiedere la Messa festiva in due delle comunità della sua unità pastorale.
Il pomeriggio inizia un quarto d’ora dopo le 15, quando varca il portone grande della Basilica della Ghiara per vivere un momento riservato ai suoi futuri diocesani.
Da Crema sono arrivati in 200: 120 in pullman e gli altri con auto e pulmini, in attesa del rendez-vous in Lombardia, previsto come si sa per il 2 aprile. Quel giorno nella nuova sede ci sarà già la segretaria che il vescovo Daniele ha scelto, Marzia Corradini dell’Ordo virginum, che ha prestato questo tipo di servizio per vari anni a Ravenna presso l’arcivescovo reggiano Lorenzo Ghizzoni.
Nel santuario mariano cittadino la preghiera è rallegrata dalle voci della Cappella Musicale della Cattedrale, diretta da Primo Iotti. Già entrando, don Daniele si intrattiene volentieri nei saluti ai cremaschi, poi raggiunge l’icona della “Regina di Reggio”, la Beata Vergine Maria in adorazione di Colui che ha generato, e lì, prima in piedi, poi inginocchiato, sosta orante, in silenzio. Ai suoi fianchi i Servi di Maria custodi del tempio, il priore Cesare Antonelli e padre Anacleto Tommasi. Discosti, il cerimoniere vescovile Antonio Franco e l’accolito Carlo Incerti. (clicca e guarda tutte le foto).

Poi il vescovo eletto di Crema affida alla Madonna della Ghiara il suo ministero episcopale: lo fa recitando una preghiera che parla di “ardore rinnovato per portare a tutti il Vangelo della vita che vince la morte”, che chiede alla Vergine dell’ascolto e della contemplazione la “santa audacia di cercare nuove strade” e comincia a rivelare l’autore del testo – appena adattato per l’occasione – quando conclude con il desiderio che “la gioia del Vangelo giunga ai confini della terra e nessuna periferia sia priva della sua luce”. Indovinato? Esatto: papa Francesco, Evangelii gaudium.
Dopo l’Ave Maria con l’assemblea, don Daniele indirizza alcune parole ai nuovi diocesani, ricordando Santa Maria della Croce, a Crema, molto cara anche al vescovo Massimo, e “l’ombra protettrice” della Madonna di Caravaggio. Infine, chiede una benedizione ai padri serviti, come poco prima l’aveva domandata in San Girolamo, la chiesa dove si è preparato per l’ordinazione, al più anziano dei quattro diaconi permanenti dell’unità pastorale di Bagnolo. Il canto del Salve Regina conclude la breve celebrazione. (Il DVD della celebrazione)

Continua a leggere tutta la cronaca della consacrazione di don Daniele Gianotti nell’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 25 marzo

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