Il Vescovo incontra i giovani

Quest’anno il Vescovo incontra i giovani dialogando con Susanna Tamaro, Pupi Avati e Nek

Trae spunto da un verso di Giovanni Pascoli il titolo degli incontri della Quaresima 2017 tra il Vescovo e i giovani: “Una voce nella mia vita”. Tre serate in Cattedrale – i venerdì 17, 24 e 31 marzo con inizio alle 20.45 – con altrettanti ospiti di grande richiamo: la scrittrice Susanna Tamaro, il regista cinematografico Pupi Avati e il cantautore Filippo Neviani in arte Nek (abbiamo messo in fila i loro volti nella copertina di questa settimana).

“È un itinerario nuovo quello di quest’anno – racconta il Vescovo a La Libertà – e nello stesso tempo in continuità con gli anni precedenti. Il tema è la vita come vocazione: chi ci ha chiamati a vivere? Che peso ha la vita? Che peso hanno gli incontri che si vivono in essa, le nostre doti, i doni che portiamo?”.
Come nella Lettera pastorale “Vieni e vedrai”, che tanto gradimento ha riscosso, così anche nel trittico di serate con i giovani il Vescovo vuole porre al centro la chiamata continua che è la vita, la multiforme presenza di Dio nelle pieghe del tempo.

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Le tre serate di Quaresima s’inseriscono a loro volta nel più ampio cammino di avvicinamento, anche della nostra Chiesa, al Sinodo dei vescovi convocato da papa Francesco per l’ottobre 2018 sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.
Sul percorso abbiamo sentito il Servizio diocesano per la Pastorale giovanile, che promuove gli incontri in Cattedrale.
“Il Papa – dice don Giordano Goccini, responsabile del Servizio – ha una visione molto dinamica della vita e della fede. Se alla Chiesa chiede di mettersi nell’atteggiamento dell’uscire, ai giovani indica come priorità il partire. Tutto è in movimento. Già a Cracovia aveva chiesto di lasciare la comoda divano-felicità per calzare gli scarponi e mettersi in cammino. Ora, nella lettera che accompagna l’inizio del Sinodo, si appella alla chiamata di Abramo: Vattene dalla tua terra! Nell’atto del partire sta la chiamata originaria a essere generativi e creativi, ad abbandonare le vie già note e inoltrarsi nei territori sconosciuti del futuro”.
La vita da vedere non come mero vagabondaggio, ma come un vero pellegrinaggio, come una chiamata – più intensa per i giovani – a cambiare la storia, a renderla più giusta, più umana, più misericordiosa. “È il Maestro che chiama – prosegue don Giordano – non solo a una missione, ma a una relazione con lui, ad abitare nella sua dimora: Vieni e vedrai. Il discepolo prediletto è stato voluto da Francesco come immagine e modello di ogni giovane che si sente chiamato a seguire Gesù, che vede i segni del Regno ormai vicino e crede nel Padre che ha inviato il Figlio a salvare il cartolina-A7-2017-tr-1mondo. Ecco il tema centrale del Sinodo: la vocazione!”.

Qui viene il punto del discernimento. “Come possiamo aiutare i giovani a scoprire la loro chiamata? Come accompagnarli in cammini che sembrano farsi ogni giorno più tortuosi? Come risvegliarli dal torpore dei loro schermi luminescenti per metterli in cammino? Ecco le domande che il Sinodo ci pone e che interpellano noi adulti e la comunità intera. Quasi a dire che anche noi abbiamo da vincere la tentazione della divano-felicità e rialzarci in piedi”, conclude don Goccini.
E il discernimento passa anche dal confronto con i testimoni del tempo presente.

Tre le declinazioni del tema vocazionale, come spiega monsignor Massimo Camisasca: “Affronteremo questi temi ed altri nell’incontro con tre personalità del nostro tempo. Con Susanna Tamaro parleremo della parola: la vocazione è una parola che ci viene rivolta. Quale parola? Che peso hanno le parole nella nostra vita? Con Pupi Avati parleremo dell’immagine. Che peso hanno le immagini nelle nostre ore, in una società così piena di immagini? Che rapporto c’è tra l’immagine e la realtà? Con Nek parleremo della musica. Che posto ha la musica nel nostro itinerario di vita? Come può aiutarci a vivere meglio?”.
La musica sarà presente anche per introdurre ed accompagnare le serate, come del resto è accaduto anche l’anno scorso con gli incontri sulla misericordia ne “I promessi sposi” e in generale nelle edizioni precedenti degli incontri del Vescovo con i giovani.
Questa volta si tratterà di brani strumentali classici, eseguiti da musicisti dell’Istituto diocesano di Musica e Liturgia.

La struttura sarà quella già collaudata. Il vescovo Massimo e altri sacerdoti saranno disponibili per le confessioni a partire dalle ore 20.
Il clou dell’incontro sarà il dialogo tra monsignor Camisasca e l’ospite di turno, della durata di mezz’ora circa, dopodiché, chi vorrà – dei presenti – potrà intervenire rivolgendo delle domande al tavolo, per concludere intorno alle 22.
Il tam tam, tra scuole, parrocchie, associazioni e movimenti, sta iniziando, attraverso gli inviti personali, le locandine e i cartoncini. I giovani, la fede, il discernimento vocazionale: il cammino diocesano parte da queste tre sere di Quaresima.

Edoardo Tincani